Luce della Montagna: a Brescia le foto di Sella, Chambi, Adams e Hütte

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Luce della Montagna è il titolo della mostra a Brescia, al Museo di Santa Giulia. Un’esposizione – la più importante mai realizzata – sul mondo delle vette. Sono quattro i grandi fotografi scelti per rappresentarle: Vittorio Sella, Martin Chambi, Ansel Adams, Axel Hütte.

La mostra, curata da Filippo Maggia e prodotta dalla Fondazione Brescia Musei e da Skira (con il sostegno di Feralpi Group), permette di scoprire e analizzare l’universo iconografico della montagna attraverso le opere fotografiche.

Vittorio Sella, Foresta di eriche presso il torrente Mobuku, 1906. Courtesy Fondazione Sella, Biella
Vittorio Sella, Foresta di eriche presso il torrente Mobuku, 1906. Courtesy Fondazione Sella, Biella

Sella, Chambi, Adams e Hütte: la montagna vista dai grandi fotografi

Luce della montagna si presenta con una formula innovativa. Non si tratta, infatti, di una collettiva di quattro autori, ma di un progetto composto da quattro personali che documentano, attraverso 120 immagini complessive, la loro particolare attitudine nello sviluppare una fotografia della natura montana, facendo vivere allo spettatore una esperienza unica.

Bellezza o documentazione? Le foto di Vittorio Sella

Il percorso si apre idealmente con 40 scatti di Vittorio Sella (Biella, 1859-1943). Il fotografo analizza il suo progressivo passaggio da una fotografia descrittiva e documentaria a un’altra che intende interpretare e celebrare la bellezza della natura e, in particolare, le montagne. Si va dalle Alpi e le Dolomiti al Ruwenzori in Africa, dalle montagne del Caucaso al Sikkim incuneato tra Tibet, India e Bhutan fino al Karakorum himalayano e l’Alaska.

Le fotografie di Vittorio Sella rivelano una nitidezza e ricchezza di dettagli quasi impensabile considerando che furono realizzate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Lastre di vetro spesso preparate in loco e, nel caso delle spedizioni in Asia o Africa, dopo mesi di avvicinamento a piedi.

Una curiosità: la rassegna bresciana ospita una fotografia di Sella scattata dallo stesso campo base dal quale Compagnoni e Lacedelli partirono per conquistare il K2 e che usarono per tracciare la via per salire la vetta.

Le Ande di Martin Chambi

Di Martin Chambi (1891-1973), fotografo peruviano attivo nei primi decenni del secolo scorso, sono in mostra 40 immagini.

Le fotografie, appositamente stampate per l’appuntamento bresciano dalle lastre di vetro emulsionate originali – le stesse che venivano trasportate a dorso di mulo su e giù per le Ande – restituiscono le prime vedute di Macchu Picchu, Pisac, Kenko e Sacsayhuamán celate fra le Ande, ma soprattutto inquadrano la vita sociale quotidiana delle popolazioni andine in un racconto etnografico di valore inestimabile.

Ansel Adams e la celebrazione della natura

Al Museo di Santa Giulia presenti anche 30 magnifiche fotografie di Ansel Adams (1902-1984). Il maestro statunitense è uno tra i più celebrati del Novecento e le sue foto esaltano la maestosità della natura, in particolare la nuova frontiera del West americano.

Realizzate intorno alla metà del secolo scorso, le immagini rivelano una natura ancora incontaminata, quasi eroica, di grande respiro. Qui le montagne dominano senza incombere, al contrario paiono proteggere l’uomo, guidarlo verso il futuro e il progresso. Particolarmente curata è la tecnica realizzativa e la stampa, nonché la sua paziente lettura del tempo al fine di registrare il paesaggio nella sua forma più autentica e primitiva. Ambientalista ante litteram, Adams affermava che “ogni giorno devo scrivere ai giornali per ricordare loro l’importanza dell’ambiente e della sua difesa”.

Axel Hütte, Gruppo Presanella, 2022 © Axel Hütte
Axel Hütte, Gruppo Presanella, 2022 © Axel Hütte

Axel Hütte e i monti avvolti dalla nebbia

Axel Hütte (Essen, Germania, 1951), per certi versi, rappresenta l’evoluzione e la sintesi contemporanea di Sella e Adams. Allievo di Bernd e Hilla Becher, uno dei cinque protagonisti della cosiddetta Düsseldorf Academy (con Andreas Gursky, Thomas Struth, Candida Höfer e Thomas Ruff), Hütte è un instancabile viaggiatore, grande camminatore e ciclista semiprofessionista.

È un perfezionista dell’immagine analogica, paziente e tenace nella sua ricerca della “fotografia completa”. Per lui ogni dettaglio deve aderire a un progetto di immagine che è innanzitutto costruito nella sua mente.

Quella di Hütte è una lettura architettonica della montagna, dei suoi volumi che si collocano nello spazio, sospesi fra terra e cielo, veri e propri monumenti naturali. Hütte offre delle visioni alle volte fin inquietanti, dove le vette sembrano fantasmi che aleggiano sul nostro tempo, sempre più instabile e incerto.

Esposta una serie di 20 fotografie di grande formato (150×200 cm) raccolte in varie parti del mondo, come lo Yosemite Park, oltre a degli scatti inediti realizzati per l’occasione che ritraggono alcune vette delle Alpi, come l’Adamello o la Presanella.

Una curiosità: al termine della mostra, due opere di Hütte saranno acquistate dalla Fondazione Brescia Musei per arricchire la sua collezione.

Da vedere: Brescia Photo Festival 2023

La rassegna Luce della Montagna è uno degli appuntamenti più attesi della stagione fotografica italiana e fiore all’occhiello del programma della VI edizione del Brescia Photo Festival. L’evento è promosso dal Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana e ha la curatela artistica di Renato Corsini.

Vittorio Sella, Martin Chambi, Ansel Adams, Axel Hütte. Luce della montagna
DoveMuseo di Santa Giulia, via Musei 81/b, Brescia
Quando24 marzo – 25 giugno 2023
OrariFino al 9 giugno: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Dal 9 giugno dalle 10 alle 19
Ingresso
Info030 2977833/34 – cup@bresciamusei.com

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