Un progetto per scoprire la Sicilia e il suo territorio attraverso l’occhio attento di 17 fotografi. ‘E’ questo #18Esplorazioni ora in mostra a Palermo in uno spazio particolarissimo: una piccola chiesa barocca del ‘600.
Ma come è nato questo progetto che, porta la firma di Égliselab ( la fucina creativa dell’associazione socioculturale palermitana) ed è stato ideato e curato dalla curatrice indipendente Benedetta Donato? Per scioglierci ogni dubbio lo abbiamo chiesto direttamente a lei.
Parlaci di #18ESPLORAZIONI. Nuove mappe per la fotografia. Come è nato e si è concretizzato il progetto?
L’idea è nata circa un anno fa, dopo alcuni incontri con l’associazione Église, realtà attiva nel campo della fotografia a Palermo.
I soci fondatori, Iole Carollo, Alberto Gandolfo e Peppe Tornetta, dopo aver proposto una programmazione molto ampia tra mostre, talk e presentazioni di libri, avevano voglia di cimentarsi in un progetto proprio, che conferisse un’identità precisa all’associazione e allo spazio di questa piccola chiesa barocca seicentesca, che sorge nell’antico quartiere della Kalsa, cuore del centro storico.
Così ho proposto loro di coinvolgere autori contemporanei che avessero legami con la Sicilia, per origini territoriali e culturali. Da un’attenta selezione, siamo entrati in contatto con quegli autori le cui ricerche potevano essere accostate in un percorso coerente, per delineare le nuove rappresentazioni visive legate a questa terra.
I fotografi erano 17 cui si aggiungeva un’ulteriore visione, la mia. Un percorso nuovo e di scoperta per ogni interlocutore coinvolto. Da qui è nato #18ESPLORAZIONI. Nuove mappe per la fotografia che è diventato il primo progetto interamente coordinato da Égliselab, la fucina creativa dell’associazione.
La Sicilia come luogo d’indagine. Cosa è emerso in questo anno di lavoro?
Personalmente avevo già avuto modo di lavorare con alcuni degli autori presenti in #18ESPLORAZIONI, quali Francesco Faraci, Roselena Ramistella, Alberto Alicata, Alberto Gandolfo e conoscevo le produzioni di molti altri.
La Sicilia è il punto di origine, luogo fisico e matrice concettuale da cui partire e dove far confluire tutti questi frammenti raccolti nelle diverse indagini. Impossibile da decodificare attraverso una sola tematica o un unico linguaggio.
I progetti spaziano dalla ricerca sulle aree abbandonate alle modalità di aggregazione sociale, dall’immigrazione alle riflessioni sulla condizione della donna fino alla religione, dai fatti di cronaca nazionale alle leggende antiche legate a questa terra e al paesaggio.
Sono ambiti indagati da ciascun autore secondo una specifica cifra; ogni fotografo è un esploratore che perlustra quel tema e ne riporta tracce come fossero mappe, un insieme di sguardi grazie ai quali è possibile orientarsi, per scoprire una rappresentazione iconografica inedita legata a questa terra nel tempo presente e lontana dagli stereotipi.
Due mostre in tempi diversi. Perché avete scelto questa formula? Cosa vedremo nella prima parte e nella seconda?
I cammini, le perlustrazioni sono caratterizzati da più tappe. E ogni tappa ha bisogno del giusto tempo. Un momento lungo per addentrarsi in questi lavori, che necessitano di essere letti secondo accostamenti studiati in base alle diverse connessioni rintracciate.
Ci tenevamo ad offrire un luogo che non fosse solo adibito ad accogliere i progetti, ma che divenisse terreno di dialogo tra le molteplici visioni e momento di fruizione concreta, in un percorso in cui anche il pubblico è coinvolto.
La mostra è un ottimo strumento per diffondere i progetti, ed è temporanea. Noi abbiamo cercato di dilatare il momento con due mostre e l’intenzione è quella di fermarlo attraverso la realizzazione di un libro che speriamo di presentare nel 2019.
Aggiungo: Nelle giornate inaugurali delle due mostre, abbiamo voluto coinvolgere due esponenti importanti per il mondo della fotografia. Enrico Stefanelli, direttore del Photolux Festival di Lucca e Denis Curti, direttore artistico della Casa dei TreOci di Venezia e direttore del mensile Il Fotografo.
18ESPLORAZIONI nasce per instaurare un dialogo non solo tra gli autori coinvolti, ma come base per creare nuove sinergie. Enrico Stefanelli ha dedicato una giornata alla lettura portfolio e Denis Curti, che sarà con noi a novembre, terrà una lectio magistralis proprio sui lavori degli autori coinvolti.
Anche loro, hanno apprezzato il progetto e accolto il nostro invito all’esplorazione.
Qualche consiglio sugli autori da vedere?
Tutti gli autori!
Dal 21 settembre al 21 ottobre 2018: Simona Bonanno, Gianni Cipriano, Francesco Faraci, Cristina Faramo, Alberto Gandolfo, Salvatore Di Gregorio, Roselena Ramistella, Dodo Veneziano.
Dal 16 novembre al 16 dicembre 2018: Alberto Alicata, Iole Carollo, Nino Cannizzaro, Fabio Florio, Giuseppe Iannello, Claudio Majorana, Francesco Malavolta, Ornella Mazzola, Luca Savettiere
Cosa deve aspettarsi lo spettatore?
Una vera e propria esplorazione, a cominciare dall’allestimento. Per #18ESPLORAZIONI. Nuove mappe per la fotografia, la suggestiva sede è stata totalmente ripensata per focalizzare l’attenzione sui contenuti, in modo da accogliere strutture realizzate ad hoc per un percorso che si articola come fosse un labirinto. Entrando all’interno dello spazio, si ha una visione d’insieme; man mano che ci si addentra tra i diversi elementi predisposti ad accogliere le opere, si arriva al contatto diretto con le fotografie di ciascun progetto, se ne individuano le caratteristiche e si rimane stupiti. E’ un percorso di scoperta. Lo è stato e continua ad esserlo per tutti noi!