Contest Letizia Battaglia, i vincitori. Cristiano Zingale

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Tra i vincitori del contest Letizia Battaglia c’è Cristiano Zingale con un progetto realizzato in Nepal.

Il contest, promosso da Civita Mostre, è stato lanciato in occasione della mostra a Palazzo Reale di Milano. Due le sezioni a cui si poteva partecipare: “persone” e “progetti”.

Progetti è stata la categoria scelta da Cristiano che ha portato un lavoro realizzato

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© Cristiano Zingale

Un progetto che nasce in viaggio

Partiamo dalla premessa che mi piace tanto viaggiare non appena ne ho la possibilità e che, non amando particolarmente mettere le bandierine nei posti già visitati, mi capita di voler ritornare senza problemi in posti già visti.
In fondo la meta in un viaggio è relativa e mi piace ripetere che il turista cerca quello che non trova, ma il viaggiatore trova quello che non cerca.

Negli ultimi anni ho preso l’abitudine di far avere le foto stampate alle persone incontrate durante i viaggi, credo sia un piccolo gesto e una riconoscenza che non costa niente e rende le persone veramente felici.

Magari lo faccio dopo tempo e non subito dopo: ma vuoi mettere la sorpresa di vedere all’improvviso una foto di qualche anno prima in cui magari non ricordi né il giorno, né il momento, ne chi l’aveva scattata?

La storia di queste foto, raccontata da Cristiano

Ero stato in Nepal nell’Aprile del 2016 (ad un anno di distanza dal disastroso terremoto del 2015). Premessa: per me, il Nepal è un posto fantastico già di suo e lo consiglio a tutti (anche se in fondo credo che non c’è un posto in cui non consiglierei di andare), ma la cosa che mi è rimasta più impressa in quell’occasione è stata aver visto la ricostruzione silenziosa da parte dei nepalesi.
Nell’ottobre del 2018 decisi di tornare e prima di partire stampai almeno un centinaio di foto per consegnarle alle persone nei posti dove sarei ritornato. Anzi dicevo proprio così: “Sto tornando in Nepal per consegnare le foto che avevo scattato”. Qualcuno mi prendeva per folle ma in verità qualcosa che sentivo veramente e avevo pianificato già tutto.

Ricordavo benissimo dove e quando avevo scattato queste foto, c’erano cumuli di macerie ed era proprio a un passo dal tempio di Changu Narayan.
Chiesi informazioni sul Cafè Changu, lo trovai e subito un tizio vedendomi con qualcosa fra le mani si avvicinò per capire meglio i miei intenti.

Gli bastò poco più di un secondo tra il capire quale foto io avessi in mano e il luccichio nei suoi occhi, mi abbracciò, cominciò a parlarmi e mi disse quanta fatica gli era costata la ricostruzione. Quella era l’unica foto che gli ricordava la sua casa (anzi quel che ne era rimasto) e mi chiese se poteva offrirmi almeno un caffè.

Chiamò poi altre persone lì intorno per far vedere la foto, fu quasi come una piccola festa e lì capii il potere e la forza di una semplice fotografia stampata e ovviamente spero di riportargli presto pure le altre, che fanno di parte di questo progetto.

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© Cristiano Zingale

Una foto a colori perché

È una foto a colori e fino a un po’ di tempo fa qualcuno mi avrebbe detto: “Cristiano stai bene?”. Le mie foto erano spesso in bianco e nero e sappiamo benissimo che assumono un tono oserei cupo o più drammatico.
Volendo uscire da questa comfort zone ho ripreso ultimamente il colore e a maggior ragione, anche se nel Contest di Letizia Battaglia poteva sembrare d’obbligo il B&N, ho deciso di non usarlo.
Per me questo episodio è stato così significativo e intenso che doveva essere necessariamente raccontato a colori.

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Cristiano Zingale

Cristiano Zingale, ecco chi è

Sono nato in Sicilia nel 1978 in un paesino di montagna, Troina, “perché in Sicilia non c’è solo il mare!” – mi piace specificare.
Ho studiato ingegneria e finiti gli studi, dopo aver lavorato un anno in Congo e due in Nigeria mi sono trasferito a Milano dove vivo da pochi anni.
Sebbene mio padre avesse una camera oscura mi sono avvicinato alla fotografia solo dopo aver visto nel 2009 una foto di una cavalletta malgascia scattata con una “macchinetta” sul National Geographic. Da lì comprai la mia prima reflex e poi come spesso accade cambi macchina e oggi fotografo con una Nikon D750.
Non sono un professionista e mi definisco un fotoamatore che ama la fotografia in ogni sua forma e in ogni suo genere, frequento il Circolo Fotografico Milanese, non sono un maniaco delle ottiche (cerco di portarne massimo due ogni volta nel mio zaino), uso semplicemente Lightroom.
Ho all’attivo sia delle mostre collettive che delle personali e spero entro l’anno di finire almeno uno fra i 10 progetti fotografici che ho in mente.
Da tanti anni, più precisamente dal mio primo viaggio in Costa d’Avorio fatto quando era poco più che ventenne, mi accompagna un nome di battesimo datomi dalla tribù dei Baulè, Kouam.
Sono talmente legato a questo nickname, che è diventato il nome del mio sito, della mia pagina Facebook e del mio account Instagram.

Il suo profilo Instagram.

cristiano zingale instagram

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