LATINA. <<Ci sono ferite che non si vedono se non sotto il macroscopio di ciò che avremmo voluto essere; ferite che non sanguinano. Ci sono ferite che somigliano ad ipertermie laconiche, come se il chiodo che ribatte sulla mano di Cristo fosse un dettaglio che rende il destino qualcosa di vago e ripetitivo, mirato al dolore, al trauma, alla violenza. In fondo ciò che ci compone, l’aspetto più naturale da cui si perviene è imprenscindibile dall’urlo disgraziato della nascita. Un urlo che ci fiancheggia, muto e ridondante; un urlo che si alterna ad una forma, possibile – talune volte -, di canto>>. Si presenta così “To the Wound” la mostra fotografica che inaugurerà sabato 5 aprile all’AUS+GALERIE.
Più di trenta scatti che parlano di corpi violati, di brutalità psichiche, di tumori piantati come mine sotto la pelle, di fobie che nascondono una testimonianza veritiera sull’esuberanza della natura.
“To the wound” diventa un’indagine, un percorrere la strada dei fantasmi che ci attanagliano ma è, al medesimo istante, un modo per cercare di giungere ad uno stato di accettazione. Presentato da Lea Ficca, Gaia Palombo e Fabio Appetito, con la collaborazione di Giorgia Capurso e Nicoletta Todisco, il progetto nasce dalla revisione di una fanzine, realizzata a mano dagli artisti e nata da un workshop tenuto da Self Publish be Happy.
Nella galleria di via Satrico 26, interno 3, i lavori dei tre fotografi – Pierangelo Laterza, Aminta Pierri, Sofia Bucci- resteranno in mostra fino al 26 aprile.
Info: www.ausgalerie.com