In Cambogia. Fotografie dall’archivio Tiziano Terzani a Venezia

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VENEZIA. In occasione della giornata di studi “Ricostruire la Cambogia dopo i Khmer Rossi. L’esperienza di vita e di lavoro di Onesta Carpenè”, il 9 maggio negli spazi espositivi della Manica Lunga, cuore del complesso bibliotecario della Fondazione Fondazione Giorgio Cini, inaugura la mostra “In Cambogia. Fotografie dall’Archivio Tiziano Terzani”, a cura di Angela Terzani Staude e Giulia Martini, organizzata e allestita in collaborazione con il Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 2 giugno con ventisei stampe fotografiche originali, una ventina di riproduzioni da negativi, provini autentici e alcuni documenti tra dattiloscritti ed estratti stampa dell’epoca.

 

Il Balletto Reale di Cambogia, patrimonio culturale immateriale dell'umanità UNESCO.
Il Balletto Reale di Cambogia, patrimonio culturale immateriale dell’umanità UNESCO.

 

Il progetto nasce in circostanze particolari: grazie ad Angela Staude, vedova Terzani, è in fase di definizione la donazione dell’Archivio di Tiziano Terzani. La Fondazione ha già ricevuto la cospicua Biblioteca di interesse orientale, ricca di circa 6000 volumi. L’Archivio è costituito da un’importante raccolta di materiali eterogenei, fondamentali per poter conoscere un mondo intensamente toccato dai grandi cambiamenti storici nel XX secolo. La selezione di immagini e documenti presentata all’interno della mostra riassume una parte di quanto prodotto da Terzani durante il viaggio in Cambogia del 1980.

 

Busti e ritratti dismessi di Pol Pot, 1980 © Archivio Terzani
Busti e ritratti dismessi di Pol Pot, 1980 © Archivio Terzani

 

I reportage dalla Cambogia del giornalista fiorentino, che nel 1972 arriva a East of Aden come corrispondente di guerra per il settimanale tedesco Der Spiegel, coprono un arco di circa 25 anni, dall’inizio dei Settanta fino agli anni Novanta del secolo scorso. Questi documenti scandiscono tutti i capitoli della tragedia cambogiana: il colpo di stato contro Sihanouk, i bombardamenti americani, la guerra civile, i crimini di Pol Pot, la confusa e ingovernabile migrazione dei profughi, la liberazione vietnamita, il fallimento delle Nazioni Unite.

 

Monaco che mostra la testa tagliata di un Buddha (loc. Angkor?), 1980 © Archivio Terzani
Monaco che mostra la testa tagliata di un Buddha (loc. Angkor?), 1980 © Archivio Terzani

 

Tra le varie occasioni in cui Terzani visita la Cambogia per realizzare i suoi dispacci, il viaggio del 1980, oggetto del lungo reportage “Sento ancora le urla nella notte” pubblicato da Der Spiegel nell’aprile dello stesso anno, è sicuramente il più significativo: un’esperienza drammatica, che lo spingerà più tardi a scrivere “quanto ci eravamo sbagliati”.

 

I resti di un villaggio vengono ripopolati, 1980 © Archivio Terzani
I resti di un villaggio vengono ripopolati, 1980 © Archivio Terzani

 

Dopo aver riportato le prime testimonianze sulla tempesta polpottiana attraverso i racconti dei rifugiati che cercavano di passare il confine tra Cambogia e Thailandia, nel marzo del 1980 Terzani riesce finalmente a entrare nel paese, per vedere con i propri occhi “quel tanto di orrore” che solo la realtà riserva. Tre settimane, 1500 chilometri percorsi e 19 province visitate. Quello che Terzani attraversa non è solo un paese sfigurato dalla guerra che pure conserva sempre la grande vivacità respirata negli anni Settanta. Non sopravvivono che “i fantasmi” e “gli scheletri delle cose” rimasti dopo le distruzioni.

 

Tiziano Terzani a Phnom Penh, 1980 © Archivio Terzani
Tiziano Terzani a Phnom Penh, 1980 © Archivio Terzani

 

Nelle fotografie della mostra emerge il racconto di una precisa e terribile testimonianza, già resa nota a parole e qui riproposta attraverso gli occhi e l’obbiettivo di Tiziano Terzani.

 

Breve cronologia cambogiana

da Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia, di Tiziano Terzani (Longanesi)

1953

La Cambogia ottiene l’indipendenza dalla Francia sotto il re Norodom Sihanouk

1963

Khieu Samphan e Saloth Sar, il futuro Pol Pot, si danno alla macchia e formano il movimento comunista clandestino dei Khmer Rossi

1965

Le prime truppe americane arrivano in Sud Vietnam. Sihanouk rompe le relazioni con gli Usa

1969

Gli americani bombardano segretamente i “santuari” dei comunisti vietnamiti all’interno della Cambogia

1970

18 marzo. Il generale Lol Non, sostenuto dalla Cia, rovescia Sihanouk e prende il potere a Phnom Penh. I comunisti vietnamiti invadono la Cambogia, inseguiti dalle truppe americane. Fine della neutralità cambogiana. Sihanouk, in esilio a Pechino, si mette a capo del Fronte unito di Sihanoukisti, Khmer Rossi e nazionalisti repubblicani (Funk)

1973

Gennaio. Accordi di Parigi. Nord Vietnam e Usa s’impegnano a cessare tutte le attività militari in Cambogia. Un mese dopo, entrambi violano gli accordi. Primi arruolamenti di giovani contadini nell’armata rivoluzionaria dei Khmer Rossi

1973

15 agosto. Fine dei bombardamenti americani. I Khmer Rossi sono in grado di combattere senza l’aiuto dei vietnamiti contro le truppe di Lol Non

1975

17 aprile. I Khmer Rossi conquistano Phnom Penh. Evacuazione delle città. Inizio delle epurazioni e dei massacri.

1976

Fondazione della Kampuchea Democratica, presidente Khieu Samphan e Primo ministro Pol Pot

1979

7 gennaio. I vietnamiti invadono la Cambogia e conquistano Phnom Penh. Formazione di un governo pro-vietnamita sotto Heng Samrin, ex khmer rosso della Zona orientale. I leader Khmer Rossi, sostenuti da Cina e Usa, si insediano con i loro fedeli nelle zone al confine con la Thailandia e lanciano una nuova guerriglia contro l’esercito di occupazione vietnamita

1985

Hun Sen, ex capo di un reggimento khmer rosso, diventa primo ministro

1989

Il Vietnam ritira il suo esercito dalla Cambogia

1991

Conferenza di Parigi. Creazione dell’Autorità transitoria delle Nazioni Unite per la Cambogia (Untac)

1993

Maggio. Elezioni. Sihanouk viene proclamato re, Hun Sen e Ranariddh nominati Primi ministri alla pari

1997

Colpo di Stato di Hun Sen: passa a capo del governo cambogiano

1998

Aprile. Pol Pot muore in un villaggio vicino alla frontiera thailandese

2003

L’Onu e il governo cambogiano di Hun Sen si accordano sulla creazione di un tribunale internazionale che giudicherà i principali responsabili khmer rossi per crimini contro l’umanità

 

 

 

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