La Temporary Life di Francesca Cao allo Spazio Polifemo

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MILANO. Dal 26 giugno all’11 luglio lo Spazio Polifemo (Fabbrica del Vapore) ospiterà “Temporary Life” una mostra di Francesca Cao, a cura di Irene Alison/DER*LAB, in collaborazione con Carta Bianca.

 

ph Francesca Cao
ph Francesca Cao

 

I terremoti hanno lasciato molti segni sul territorio italiano: geografici, sociali, architettonici. Dopo il terremoto avvenuto in Abruzzo nel 2009, la fotografa Francesca Cao ha cominciato un percorso di mappatura del territorio italiano, alla ricerca dei residui dei terremoti passati, delle ferite rimaste aperte, delle ricostruzioni tentate e di quelle mancate, delle architetture dell’emergenza che hanno segnato il paesaggio post-sismico anche nei modi e nelle forme del vivere delle comunità colpite. Balsorano, Montevago, Sant’Angelo a Scala, Messina, Poggio Reale, L’Aquila: solo alcuni dei luoghi toccati dal viaggio della fotografa inseguendo le tracce e registrando la metamorfosi. E se alcune città sono state ricostruite in tempi relativamente brevi, in altre le macerie del terremoto non sono mai state rimosse e i vecchi paesi restano, come i relitti di un naufragio, a immobile testimonianza della catastrofe.

 

 

Curata da Irene Alison per Doll’s Eye Reflex Laboratory, la mostra cerca una traduzione simbolica dello spirito del progetto attraverso un allestimento volutamente informale. Inserite all’interno di scatole di cartone, che faranno da cornice e teca, le immagini evocano la sospensione di una vita “temporanea”, perennemente in bilico, in attesa di un trasloco verso un futuro migliore.

Temporary Life/Notebook, poi, sarà anche il primo di una serie di quaderni d’autore in edizione limitata prodotti da DER*LAB in collaborazione con i fotografi.

 

ph Francesca Cao
ph Francesca Cao

 

Francesca Cao nasce a Norwich (GB) nel 1981. Dopo gli studi di Filosofia a Milano, si trasferisce a New York dove frequenta l’International Center of Photography. Nel 2009 viene selezionata per Descubrimientos a PhotoEspana. Nel 2011 le sue foto sulle conseguenze del terremoto dell’Irpinia sono esposte nelle principali città italiane, insieme a quelle di Michela Palermo, nella mostra My Broken World. Nel 2012 il suo progetto The Lion of Central Asia viene selezionato per il premio Inge Morath. Nel 2013 il dummy book del progetto Temporary Life è finalista al festival Unseen Dummy Award di Amsterdam. I suoi lavori sono pubblicati, tra gli altri, su The New York Times, Zoom, The Guardian Week End, Marie Claire.

 

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I terremoti hanno lasciato molti segni sul territorio italiano: geografici, sociali, architettonici. Dopo il terremoto avvenuto in Abruzzo nel 2009, la fotografa Francesca Cao ha cominciato un percorso di mappatura del territorio italiano, alla ricerca dei residui dei terremoti passati, delle ferite rimaste aperte, delle ricostruzioni tentate e di quelle mancate, delle architetture dell’emergenza che hanno segnato il paesaggio post-sismico anche nei modi e nelle forme del vivere delle comunità colpite. Balsorano, Montevago, Sant’Angelo a Scala, Messina, Poggio Reale, L’Aquila: solo alcuni dei luoghi toccati dal viaggio della fotografa inseguendo le tracce e registrando la metamorfosi. E se alcune città sono state ricostruite in tempi relativamente brevi, in altre le macerie del terremoto non sono mai state rimosse e i vecchi paesi restano, come i relitti di un naufragio, a immobile testimonianza della catastrofe.

 

 

Curata da Irene Alison per Doll’s Eye Reflex Laboratory, la mostra cerca una traduzione simbolica dello spirito del progetto attraverso un allestimento volutamente informale. Inserite all’interno di scatole di cartone, che faranno da cornice e teca, le immagini evocano la sospensione di una vita “temporanea”, perennemente in bilico, in attesa di un trasloco verso un futuro migliore.

Temporary Life/Notebook, poi, sarà anche il primo di una serie di quaderni d’autore in edizione limitata prodotti da DER*LAB in collaborazione con i fotografi.

 

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Francesca Cao nasce a Norwich (GB) nel 1981. Dopo gli studi di Filosofia a Milano, si trasferisce a New York dove frequenta l’International Center of Photography. Nel 2009 viene selezionata per Descubrimientos a PhotoEspana. Nel 2011 le sue foto sulle conseguenze del terremoto dell’Irpinia sono esposte nelle principali città italiane, insieme a quelle di Michela Palermo, nella mostra My Broken World. Nel 2012 il suo progetto The Lion of Central Asia viene selezionato per il premio Inge Morath. Nel 2013 il dummy book del progetto Temporary Life è finalista al festival Unseen Dummy Award di Amsterdam. I suoi lavori sono pubblicati, tra gli altri, su The New York Times, Zoom, The Guardian Week End, Marie Claire.

 

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