MILANO. Inaugura giovedì 20 novembre alle 19 (e rimarrà esposta fino al 3 gennaio) a Micamera la mostra “Frontcountry” di Lucas Foglia.
Tra il 2006 e il 2013 Lucas Foglia ha viaggiato attraverso le più remote pieghe dell’ovest americano raccogliendo le storie di una trasformazione sociale che vede il costante e progressivo avanzamento dell’industria mineraria ed energetica, laddove la consuetudine letteraria e cinematografica ci hanno abituati per lo più ad immagini di immense praterie, grandi allevamenti di bovini e terre selvagge da esplorare. Per quasi 10 anni le regioni rurali dell’Idaho, Montana, Nevada, New Mexico, Texas e Wyoming hanno suggerito il tema centrale di Frontcountry, ossia della stretta relazione tra il paesaggio e gli abitanti che ad esso si relazionano organizzando la propria sopravvivenza, di come oggi la consuetudine veda su opposte pagine dello stesso racconto la vita da cowboy e i devastanti effetti dell’industria mineraria.
Una rivisitazione del mito americano, o meglio una suo adeguamento, il mito rimane e gli uomini si modellano e contribuiscono ad esso.
Lucas Foglia (1983) è cresciuto in una piccola fattoria a New York. Ha studiato fotografia presso la Yale University e poi Semiotica presso la Brown University. Il suo lavoro è stato esposto in vari luoghi sia in Europa (recentemente ad Amsterdam per il FOAM) che negli Stati Uniti. Le sue opere appartengono a diverse collezioni permanenti, tra cui: Il Denver Art Museum, il Museum of Fine Arts Houston, il Philadelphia Museum of Art e il Victoria & Albert Museum. Ha pubblicato due monografie con Nazraeli Press: A Natural Order (2012) e Frontcountry (2014). Insegna fotografia presso il San Francisco Art Institute.
Info: www.micamera.it