REGGIO EMILIA. Per  “Ersatz Lights” si intende tutto ciò che abbiamo inventato come sostituto della luce naturale, surrogati della luce solare. Ed è questo su cui Olivo Barbieri si interroga con l’omonima mostra ai Chiostri di San Pietro (visitabile fino al 26 luglio nel corso della manifestazione Fotografia Europea).

A spiegare la mostra è direttamente il fotografo emiliano.

 

 

La luce è un elemento essenziale della sintassi della fotografia e della poetica dell’autore, un linguaggio visivo che è sempre messo in discussione. Dalle megalopoli dell’Oriente come la Cina e l’India alle periferie urbane delle città europee passando dal paesaggio italiano fortemente e culturalmente connotato che Olivo Barbieri ha descritto attraverso forzature della messa a fuoco, del bilanciamento cromatico, in questo progetto è la luce artificiale la chiave di lettura della realtà mostrando aspetti davvero inediti della realtà e della sua ricerca.

 

 

 

La mostra raccoglie immagini realizzate lungo un arco temporale di 30 anni di lavoro. Le immagini sono state scelte dall’autore stesso facendo ricerca nel proprio ricco archivio, alcune inedite. Si tratta di una selezione di circa 200 immagini nelle quali le espressioni spaziali dell’oriente e dell’occidente sono confrontate attraverso un unico elemento in comune: la luce artificiale.  Europa, Giappone, Cina, Malesia, Singapore, Cairo, Usa, e molti altri paesi sono narrati e descritti attraverso una sequenza di immagini mettendo in relazione i soggetti e le forme, a volte anche mostrando gli stessi alla luce diurna.