Ferita Armena di Antonella Monzoni in mostra a Bologna
Il Museo del Genocidio Armeno è stato costruito a lato del Memoriale, sottoterra, ed è una sala semibuia di pietra grigia dove una serie di grandi fotografie illustrano il genocidio (1915-1922) con semplicità e coraggio.

BOLOGNA. Dal 7 novembre al 2 dicembre alla QR Photogallery sarà in mostra “Ferita Armena” di Antonella Monzoni.

[quote_box_center]

Ho visitato più volte lʼArmenia, mi sono affidata agli incontri, alle visioni, al tormento dei paesaggi, alla bellezza antica e severa delle chiese e dei monasteri, e ho sentito la forte necessità di identità culturale e religiosa della gente armena, unita alla loro profonda e quasi leggendaria tristezza.

Le ferite dellʼArmenia sono diverse oltre al genocidio, chiamato Metz Yeghèrn (Grande Male), non ancora riconosciuto dalla autorità turche. Il terribile terremoto del 1988, il crollo dellʼUnione Sovietica di cui era repubblica federata, la guerra fratricida durata quattro interminabili anni con il vicino Azerbaigian, lʼappartenenza alla Turchia del Monte Ararat, casa spirituale del popolo armeno, e le continue difficoltà politiche ed economiche hanno creato allʼArmenia troppe profonde ferite, mai rimarginate. Antonella Monzoni

[/quote_box_center]

[quote_box_center]Malinconia, pioggia, neve, paesaggi battuti dal vento, miserevoli costruzioni sovietiche in disfacimento, cani che si azzuffano; e tanti, tristi fiori per terra, davanti alle aguzze lame del monumento del genocidio sulla Collina delle Rondini; ma sullo stesso sfondo anche pugni alzati, come un simbolo dellʼeterna lotta degli armeni perché si sappia, perché gli eventi terribili del 1915 non rimangano sepolti nellʼoblio. E poi gli sguardi, tanti sguardi: fieri, non sconfitti, ma sui quali pesa unʼinfinita, antica tristezza. Eccola, la “ferita armena”. Un titolo che richiama, suggestiona, convince. Perché Antonella Monzoni cʼè andata, in questa Armenia notturna, e ha camminato lungo le strade e nei cimiteri, i troppi cimiteri dʼArmenia. Ha fotografato le millenarie pietre di questo paese, i pavimenti di lastre incise con le lettere meravigliose dellʼantico alfabeto, le massicce lastre tombali da cui freschi visi giovanili guardano riflessivamente, come da un altare, i superstiti piegati dalla fatica di vivere.  Antonia Arslan[/quote_box_center]

 

 

L’arrivo dei manifestanti al Memoriale del ricordo di Yerevan, nella giornata del 24 aprile 2008.
L’arrivo dei manifestanti al Memoriale del ricordo di Yerevan, nella giornata del 24 aprile 2008.

 

 

Antonella Monzoni vive a Modena e dovunque la portino le storie che si prefigge di raccontare. Si occupa di reportage dal 2000 e ha realizzato lavori nell’Europa dell’Est, in Russia, Africa, India, Myanmar, Giappone, Messico. La sua fotografia di reportage è profondamente umanista, concentrata sull’assimilazione culturale del ricordo, sui simboli e sui luoghi della memoria come tracce di appartenenza. Tra i riconoscimenti recenti si segnalano quelli ottenuti con Madame (Premio Mario Giacomelli 2007 e Selezione PhotoEspana-Descubrimientos 2008). Madame è un racconto fotografico intimo su Henriette Niépce, prima moglie di Gillo Pontecorvo e pronipote di Nicephore Niépce, inventore della fotografia. Con Somewhere in Russia ha ottenuto il Premio Chatwin per la fotografia nel 2007; con Silent Beauty la Menzione d’onore agli International Photography Awards del 2008. Nel 2009 vince il Best Photographer Award a San Pietroburgo (Photovernissage,) e nel 2010 è Autore dell’Anno FIAF, Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche. Con il reportage Ferita Armena ha ricevuto nel 2009 la Menzione Speciale Amnesty International al Festival dei Diritti, è stata finalista al Premio Amilcare Ponchielli e selezionata al festival Visa pour l’Image di Perpignan. Nel 2012 ha ricevuto il primo premio VIPA, Vienna International Photo Awards. Numerosi i libri pubblicati e le mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Opere di Antonella Monzoni fanno parte della Collezione Fotografica della Galleria Civica di Modena.

 

[quote_box_left]

Ferita Armena

Quando: 7 novembre – 2 dicembre 2015
Dove: QR Photogallery, via Sant’Isaia 90 – Bologna
Orari: tutti i giorni  9.00 – 19.30
Ingresso: libero

Infowww.qrphotogallery.it

Evento: 7 NOVEMBRE, ORE 17.00 Opening con la presentazione del libro Il rumore delle perle di legno di Antonia Arslan (Rizzoli, 2015) alla presenza dell’autrice

[/quote_box_left]