BOLOGNA. Dal 7 aprile al 7 giugno a Spazio Labò verrà presentata, per la prima volta in Italia nella sua versione completa, “Ramya” di Petra Stavast.

A cura di Laura De Marco, la mostra prende il nome dall’omonimo libro che la Stavast ha pubblicato nel 2014 (Fw:Books/Roma Publications) e che resta, ad oggi, una delle più interessanti produzioni editoriali del mondo della fotografia degli ultimi anni.

 

Book_Ramya
Book, Ramya

 
Ramya è il nome della proprietaria della casa in cui Petra si trasferisce, ad Amsterdam, nel 2001. Da allora e per un periodo lungo tredici anni, la fotografa ha documentato la vita di Ramya, nei suoi discreti cambiamenti, nella sua lentezza e anche nella sua intimità, trasformando la fotografia in mezzo di comunicazione tra le due donne, fra cui fin da subito instaura una relazione speciale.

Il risultato è una serie di immagini sobrie e intime della casa e dei suoi abitanti, almeno sino al 2012, quando Ramya muore e Petra ha la possibilità di accedere al suo archivio privato e il progetto acquistata una nuova dimensione: si scopre non solo un passato di Ramya estremamente affascinante, ma anche una serie di scatti della donna rubati da un vicino di casa. Petra ricostruisce il periodo in cui Ramya entra nella comune di Rajneeshpuram, creata tra il 1981 e il 1985 dai seguaci di Bhagwan (Osho) e attiva nel deserto dell’Oregon, Stati Uniti. Di questa realtà utopica resta solo una strada asfaltata, che ritroviamo in una delle fotografie di Petra.

 

 

 

 

Conclusa l’esperienza di Rajneeshpuram, Ramya rientra ad Amsterdam e comincia a frequentare un nuovo guru. Petra recupera e dà nuova forma e luce a reperti dell’epoca come una vhs delle sedute di autovisualizzazione e un elenco, scritto a mano, di desideri da esprimere durante gli esercizi spirituali.

Attraverso i materiali prodotti e raccolti dal 2001 al 2014 – fotografie, video, disegni e note autografe – Petra Stavast ha documentato con estrema cura e devozione la vita di Ramya, registrando e interpretando una biografia inusuale e rivelando una ricerca visuale di un’identità.

 

Ramya, 2010

 

Petra Stavast (1977) è un’artista visiva Olandese. Attraverso la fotografia, il video ed il testo Stavast rivela e struttura temi sociali complessi, spesso partendo da osservazioni personali apparentemente insignificante. Nei sui libri “China/S75” (Roma Publications, 2008), “Libero” (Roma Publications, 2009) e “Ramya” (Fw:Books / Roma Publications, 2014) ha introdotto differenti frammenti di ricerca raccolti e tradotti in coinvolgenti storie visive.
Il suo lavoro è stato esposto in musei, gallerie, istituti culturali e festival come: New York Photo Festival, Prix de Rome, Contemporary Art Museum Erarta St. Petersburg, FOAM Amsterdam, Stedelijk Museum Amsterdam, Museo MACRO Roma, National Museum of Modern and Contemporary Art Seoul, Internationale Photoszene Colonia.

 

“Ramya” Petra Stavast

Dove: Spazio Labo’, Strada Maggiore 29, Bologna

Quando: dal 7 aprile al 7 giugno 2017

Orari: lunedì, martedì e venerdì, dalle 14 alle 19.

Ingresso: libero

Infowww.spaziolabo.it