MODENA. Dopo l’esperienza di Lying in Between. Hellas 2012, dedicata all’emergenza umanitaria dei profughi in Grecia e tuttora in corso grazie all’attivazione di laboratori, workshop e altre attività con i migranti residenti all’interno dell’hotspot di Samos, Fondazione Fotografia Modena presenta l’esito di una nuova missione fotografica incentrata su un altro tema di grande rilevanza sociale: l’esperienza del terremoto in Italia e le sue conseguenze sulla comunità.

 

Valentina Sommariva Senza Titolo, 2017 © l’artista
Valentina Sommariva
Senza Titolo, 2017
© l’artista

 

Dal 21 ottobre 2017 al 4 febbraio 2018 gli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi di Modena (MaTa) – per la prima volta prestati a Fondazione Fotografia Modena – ospitano Sequenza Sismica, a cura di Filippo Maggia, con la collaborazione di Teresa Serra. La mostra comprende le opere di sette fotografi internazionali reduci da un periodo di lavoro in Emilia e nelle regioni del Centro Italia, alla ricerca di una via personale attraverso la quale ‘raccontare’ il terremoto che ha colpito il nostro paese tra il 2012 e il 2016: una serie di eventi distinti, che, attraverso le loro immagini, si trovano così ad essere accomunati in una dimensione unica e corale, pur nella varietà delle prospettive adottate da ciascun artista.

 

 

 

I pungenti bianchi e neri di Olivier Richon e i paesaggi silenziosi di Hallgerður Hallgrímsdóttir, le inquadrature crude di Naoki Ishikawa, il caos ragionato dei collage di Tomoko Kikuchi, i luoghi sordi e laconici di Eleonora Quadri, le insinuanti fotografie di Valentina Sommariva e gli attenti giochi di forme che dominano le composizioni di Alicja Dobrucka: le oltre 70 fotografie di Sequenza Sismica ritraggono luoghi e situazioni specifiche, ma sono lo specchio di una condizione di precarietà e fragilità in cui tutta l’umanità può riconoscersi. Tanti gli interrogativi che hanno accompagnato la ricerca degli artisti nel corso della missione: la natura è diventata il nostro più temibile nemico? Che succede quando ci si ritrova ad aver perso tutto? Da dove ricominciare a ricostruire? E fin dove è lecito spingersi nel fotografare il dolore delle comunità colpite?

 

Hallgerður Hallgrímsdóttir dalla serie "Nel Mezzo", 2017 © l'artista
Hallgerður Hallgrímsdóttir
dalla serie “Nel Mezzo”, 2017
© l’artista

 

A completare il progetto, un video documentario prodotto da Fondazione Fotografia Modena, ideato e realizzato da Daniele Ferrero e Roberto Rabitti, è stato girato negli stessi luoghi visitati dai fotografi in più momenti: il video ruota attorno al tema cardine del tempo, della sua percezione straniata e distorta durante eventi traumatici. Grazie alla consulenza di alcuni professori dell’Università di Pisa è stato inoltre possibile per i due autori approfondire le dinamiche che caratterizzano la psicologia del trauma, indagando in particolar modo gli effetti psichici e fisici tipicamente riscontrabili a seguito di terremoti.

 

Luca Comerio  Erdbebenkatastrophe, Messina 1908 riproduzione dalla serie di stereoscopie  ed. NPG Steglitz
Luca Comerio
Erdbebenkatastrophe, Messina 1908
riproduzione dalla serie di stereoscopie
ed. NPG Steglitz

 

Parte integrante della mostra è, infine, un’importante selezione di fotografie storiche dei primi terremoti fotografati in Italia, a cura di Chiara Dall’Olio. Se, infatti, il nostro paese è sempre stato scosso da terremoti, meno noto è il rapporto che lega la fotografia del XIX e XX secolo alla rappresentazione e allo studio di tali eventi drammatici. Per raccontare questa relazione sono stati scelti quattro momenti particolarmente significativi: il terremoto del 16 dicembre 1857 in Val d’Agri (oggi territorio compreso fra le provincie di Potenza e Salerno), rappresentato nelle fotografie di Alphonse Bernoud; il terremoto di Norcia del 22 agosto 1859, nelle fotografie di Robert MacPherson; il terremoto di Casamicciola (isola di Ischia) del 28 luglio 1883, nelle immagini di un anonimo reporter, e il terremoto di Messina del 1908, fotografato da Luca Comerio.

 

Sequenza Sismica

Dove: MaTa – Ex Manifattura Tabacchi Modena, via Manifattura Tabacchi 83, Modena

Quando: dal 21 ottobre 2017 – 4 febbraio 2018

Orari: mercoledì-giovedì-venerdì 15-19 sabato-domenica 11-19. Chiuso lunedì e martedì

Ingresso: libero