Riapre al pubblico la mostra “The Last Supper recall”, esposta alla Galleria Credito Valtellinese di Milano fino a venerdì 26 marzo. L’esposizione è incentrata sul tema dell’Ultima Cena con opere di grande formato di Daniel Spoerri, Filippo Avalle, Bruno Bordoli e Elia Festa.
A queste immagini si aggiunge una sezione dedicata alle proiezioni fra cui alcuni filmati realizzati da Andy Warhol negli anni Sessanta, provenienti dal MOMA. Sono, inoltre, presenti le fotografie di Maria Mulas scattate nel 1987 durante l’allestimento e l’inaugurazione della storica mostra site-specific “Andy Warhol”.
La storia dietro alla mostra
Nel 1984 il collezionista, gallerista e curatore di orgine greca Alexander Iolas chiese all’icona della Pop Art Andy Warhol di lavorare sul tema dell’Ultima Cena in vista di una mostra da realizzare all’interno del Refettorio del Palazzo delle Stelline in corso Magenta, a Milano.
Il tutto si svolge a pochi metri di distanza dal Refettorio di Santa Maria delle Grazie, dove Leonardo da Vinci 500 anni prima aveva realizzato il suo capolavoro.
Accettando il lavoro, Warhol usò una fotografia in bianco e nero e un’illustrazione enciclopedica del Cenacolo di Leonardo per produrre quasi 100 variazioni sul tema. Ne ricavò immagini dove sacro e profano si mischiano, grazie ad espedienti d’arte e design commerciale.
Nel 2007, in occasione dei primi venti anni di attività della galleria, è Philippe Daverio a proporre un nuovo confronto con l’Ultima Cena. Il progetto espositivo comprende non solo il capolavoro di Warhol, ma anche altre opere di artisti come Avalle, Finotti, Laugé/Manzi, Nitsch, Raysse, Recalcati, Spoerri, Velasco.
Ed oggi, il Credito Valtellinese celebra questi eventi con una nuova esposizione, incentrata però sul dipinto Last Supper di Andy Warhol. Un’opera magnifica, caratterizzata dalla ripetizione bipartita dell’Ultima Cena in magenta e nero.
La mostra di oggi, cosa aspettarsi
L’esposizione, presentata dallo storico dell’arte Flavio Caroli, si sofferma sul tema dell’Ultima Cena con opere iconiche legate alla Pop Art, accostate a quelle di artisti contemporanei. Non manca, inoltre, una sezione dedicata a proiezioni, filmati e a un nutrito corpus documentario.
Risalta l’accostamento storico fra il tema dell’Ultima Cena e la Galleria Creval, dove nel 1987 si tenne la mostra site-specific Andy Warhol. Il Cenacolo. L’artista americano fece una dichiarazione d’amore e allo stesso tempo uno “sfregio” verso il capolavoro leonardesco, moltiplicato e trasfigurato in cromatismi industriali, camouflage e passaggi serigrafici dal marcato tono industriale.
L’omonima opera di Warhol The Last Supper, un metro per un metro, caratterizzato dalla ripetizione bipartita dell’Ultima Cena virata in magenta e nero, è l’elemento focale della mostra. Un’esposizione che si snoda nell’esposizione dei lavori di grande formato di Daniel Spoerri, Bruno Bordoli, Filippo Avalle, Elia Festa.
La rassegna cinematografica che accompagna la mostra
Si ammira l’importante rassegna cinematografica in pellicola 16mm dei film di Andy Warhol, fra cui “Kiss”, “Haircut#1”, “Eat”, “Restaurant (aka l’Avventura)”, “Soapopera”, “Salvador Dalì”. Opere in prestito dal dipartimento di audiovisivi del MoMA di New York e curata da Cineteca Milano.
Sono stati scelti i film realizzati da Warhol dal 1963, anno in cui l’artista decide di cimentarsi nell’arte cinematografica con la sua prima cinepresa Bolex 16mm, fino al 1966. Si tratta di filmati minimali, girati a inquadratura fissa, che raccontano storie e stralci di vita incentrati sulla sua celebre Factory. Un luogo situato al quinto piano del 231 East 47th Street composto da pittori, musicisti, attori improvvisati e scapestrati con il sogno di diventare stelle del firmamento hollywoodiano.
La tecnica utilizzata da Warhol è semplice ed elementare. Film muti o con suoni minimi in presa diretta, utilizzo esclusivo del bianco e nero, montaggio basilare e drastico, spesso orientato a infrangere le regole dell’unità di azione e contenuto del linguaggio cinematografico. Anche nell’utilizzo abituale del piano-sequenza Warhol suscita nello spettatore una sensazione di snervante attesa davanti a sequenze colme di immobilità e di perdita del concetto di tempo.
The Last Supper Call | |
Dove | Galleria Credito Valtellinese, Palazzo delle Stelline – Refettorio delle Stelline, Corso Magenta 59, Milano |
Quando | fino al 26 marzo 2021 |
Orari | Mercoledì – giovedì – venerdì ore 14 – 19 con prenotazione |
Ingresso | Massimo 22 persone e su prenotazione obbligatoria. Ingresso gratuito |
Info | mostramilano@gmail.com |