Roberto Gobetti: l’architetto che ama la fotografia

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Camera Centro Italiano per la Fotografia presenta, nella sua Project Room, la mostra Roberto Gabetti fotografo. Un omaggio all’originale sguardo fotografico di Roberto Gabetti (Torino, 1925- 2000), universalmente conosciuto per il suo lavoro di architetto, a vent’anni dalla sua scomparsa.


roberto gabetti torino ricotruzione dell'area della Porta Palatina 1951
Torino. Ricostruzione dell’area della Porta Palatina 1951

Roberot Gabetti, tra architettura e fotografia

L’esposizione curata da Sisto Giriodi, presenta per la prima volta un’ampia selezione dell’archivio privato di Gabetti.

Benché completamente versato alla pratica dell’architettura – sia in qualità di docente sia in qualità di progettista e creativo – l’osservazione di Gabetti della realtà circostante, delle architetture, degli edifici e dell’abitato si è spesso avvalsa di una macchina fotografica, prolungamento del suo occhio e luogo della concentrazione visiva.

Dotato di una Leica, probabilmente ricevuta per celebrare il suo ingresso di studente alla facoltà di Architettura, fin da ragazzo si cimenta con le riproduzioni fotografiche dei modelli di studio, operazioni in cui la fotografia permette una nuova modalità di osservazione dell’architettura stessa.

Modalità che ritroviamo nei negativi e nei provini che costituiscono il fondo fotografico custodito dalla famiglia Gabetti che si compone di circa 300 rullini 35mm. Il tutto per un totale di 5.000 negativi corredati dai relativi provini a contatto e dalle informazioni di contesto che permettono di risalire ai soggetti, alla località e spesso anche alla data degli scatti.

Roberto Gabetti torino rete dei ferri per il primo solaio della Borsa Valori 1954-55
Torino. Rete dei ferri per il primo solaio della Borsa Valori 1954-55

Roberto Gabetti: cosa vedere a Torino

Sulla base di questo patrimonio, il curatore ha costruito un percorso espositivo che, attraverso oltre cento fotografie stampate dai negativi originali, ripercorre momenti della vita privata e professionale di Roberto Gabetti.

Un percorso che va dai viaggi in Italia e all’estero sulle orme dei maestri dell’architettura, modellini e progetti esprimendo il gusto per la linea, la forma, il dettaglio, l’armonia, i curiosi accostamenti.

Roberto Gabetti, conosciuto come importante architetto, autorevole professore di progettazione, apprezzato come ‘scrittore di complemento’, autore di libri e saggi su temi diversi, – commenta il curatore della mostra Sisto Giriodi ha tenuto per vent’anni, dal 1945 al 1965, un ‘diario’ fotografico, fino ad ora segreto, dei suoi viaggi di studio, dei progetti e dei cantieri.

roberto gabetti Sanremo La chiesa di rito ortodosso 1958
Sanremo. La chiesa di rito ortodosso 1958

Quei rullini sono rimasti in un antico cassettone nello studio di via Sacchi 22 a Torino, sviluppati e imbustati nei ‘libretti’ dal laboratorio di Riccardo Moncalvo. Le fotografie di Gabetti sono delle fotografie strane, che non hanno ‘padri nobili’ come gli Alinari, ma nemmeno ‘maestri’ riconoscibili nelle avanguardie storiche del ‘900.

Si caratterizzano per scelte personali: provare punti di ripresa diversi da quelli del fotografo ‘in piedi’ con la macchina ‘in bolla’; accettare la presenza nelle immagini della vita quotidiana, di uomini, donne, bambini, automobili e biciclette; scelte che rimandano ad un’idea di fotografia come conoscenza delle ragioni delle architetture, delle città e dei paesi, ma anche come antropologia visiva dei modi di vivere, di abitare, di vestirsi, di spostarsi con “immagini del mondo che siano una misura dell’esperienza”, come affermava Luigi Ghirri.

Roberto Gabetti fotografo
DoveProject Room di Camera Centro Italiano per la Fotografia, via delle Rosine 18, Torino
Quandofino al 23 maggio 2021
OrariLunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 11 – 19. Giovedì 11 – 19. Martedì chiuso.
Ingressogratuito
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Fotografia Europea 2024

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