Le opere di Gao Bo in mostra a Venezia

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La galleria IN’EI ospita le opere dell’artista Gao Bo, in mostra a Venezia con il progetto Offerta Venezia-Himalaya.

Il nuovo spazio artistico e di design, con sede a Sestiere San Polo di Venezia, propone il ritorno sulla scena artistica internazionale dell’artista nato a Deyang City-Sichuan (Cina, 1964) e ora residente a Parigi. Un progetto a cura di Pietro Gaglianò.

TIBET 1985-1995, Photographs by Gao Bo » Tibet. 2009 
Libro d'artista, edizione limitata con stampa in testa
Copertina rigida, 680 x 500 mm, 260 pagine, Cina, novembre 2016
TIBET 1985-1995, Photographs by Gao Bo » Tibet. 2009 Libro d’artista, edizione limitata con stampa in testa Copertina rigida, 680 x 500 mm, 260 pagine, Cina, novembre 2016

In mostra a Venezia la rinascita artistica di Gao Bo

L’opera che caratterizza l’esposizione e principio dell’idea progettuale, è un’installazione fotografica ambientale che prende il titolo di Mandala offering, Tibet. L’opera è costituita da mille pietre, un numero non casuale poiché nella cultura tibetana indica l’infinito. Un richiamo, inoltre, alle pietre marniy, elemento devozionale della spiritualità buddista tibetana. Su ogni pietra, l’artista ha inciso, infatti, volti di donne e uomini di ogni età aggiungendo una numerazione che rimanda alla indegna metodica della conta dei prigionieri. Una rigorosità regolarmente utilizzata dai più svariati e crudeli regimi che senza ombra di dubbio definisce l’individuo come “pezzo” e lo disumanizza. Mandala offering, Tibet è del 2012 e in questa sede una reinterpretazione, è radice della relazione particolare che Gao Bo ha con la cultura tibetana. Se da un lato è una donazione all’umanità tutta, dall’altra l’opera rappresenta un’importante riflessione sull’esistenza, sulla morte, sulla memoria e sulla relatività del tempo.

La frase a neon allestita “Il n’y pas de langue qui ne soit pas dangereuse” (Non c’è una lingua che non sia pericolosa), è la visuale dell’artista che sta ad indicare una scrittura non verbale non utilizzata per violenze, per abusi, per sopraffazioni.

Nei propositi dell’artista, come un’offerta, l’opera sarà completata nel suo percorso una volta acquistata da un “eletto” che lo riporterà in Tibet. Un ritorno a casa che sarà risultato di un girato video dell’artista insieme al collezionista, a conclusione di un ciclo e, secondo il sentire di Gao Bo una “liberazione”. Un modo che aprirà una nuova fase per l’autore cinese.

L’installazione poco fa descritta della mostra, è affiancata dall’opera A Thousand Silent Prayers, un lavoro nuovo fatto da un portfolio in uno speciale cofanetto a tiratura limitata (25 copie) firmato dall’artista, con dieci incisioni provenienti dalle fotografie di Mandala offering. Come un elenco muto, i volti ritratti si ostinano a voler manifestare dubbio nell’osservatore anche da questa inedita strutturazione.

« MANDALA OFFERING», Tibet.
Installazione fotografica e tecnica mista, performance art, dimensioni ambientali, Pechino, 2012
« MANDALA OFFERING», Tibet. Installazione fotografica e tecnica mista, performance art, dimensioni ambientali, Pechino, 2012

In mostra anche il libro da collezione

L’esposizione si conclude con il libro d’artista Tibet 1985-1995. Photographs par Gao Bo, co-pubblicato dal MEP Museo Europeo della Fotografia di Parigi e da Artron, il principale stampatore ed editore di libri di belle arti cinese. Un’edizione che offre sicuramente un accesso qualitativo alla produzione dell’artista e al suo rapporto con la cultura himalayana con le immagini selezionate tra le migliaia scattate dall’artista in 35mm, in bianco e nero, tra il 1985 e il 1995 nel corso delle differenti peregrinazioni in Tibet. Costituito da due quaderni in edizione limitata e numerata (da 1 a 50), il libro-situazionista raccoglie 146 stampe correntemente presenti in collezioni di prestigiosi musei e istituzioni di tutto il mondo.

gao bo fotografia di Francesco Niccolai
Ritratto dell’artista, fotografia da Francesco Niccolai. 2022 Firenze

L’incontro di due mondi nelle opere di Gao Bo

“La sensibilità per la materia, il soggetto di molte delle opere e un sentimento speciale del tempo appartengono alla parte asiatica dell’educazione culturale di Gao Bo” – sottolinea il curatore della mostra Pietro Gaglianò – “Il lessico adottato, le scelte linguistiche, l’inclinazione per la figura sono invece ascrivibili al mondo europeo. In tal modo, sperimentando convergenze inedite, tutte profondamente autentiche, l’osservazione del suo lavoro può dare una risposta a un’importante questione storica: le conseguenze culturali della colonizzazione europea sono ancora in corso e nel tempo presente è quanto mai importante affrancare l’espressione artistica tanto dalla condanna neocoloniale di localismo, di tipicità, di folklore quanto dalle tendenze dettate dai sistemi di mercato.”

La ricerca e concezione di arte di Gao Bo si basa su mondi, che al contempo abita, un chiaro rimando a quella con cui nasce IN’EI e che la porta a creare nuove connessioni tra Asia Orientale ed Europa proponendo progetti nati per valorizzare opere e artisti individuati grazie a un’attenta ricerca sul campo e a un’approfondita conoscenza dell’Asia Orientale da parte dei fondatori Hélène Dubois e Patrice Dumand.

Gao Bo高波. Offerta Venezia-Himalaya
DoveGalleria IN’EI Sestiere, San Polo 1100, Venezia
QuandoFino al 12 maggio 2023
OrariDa martedi a sabato dalle 11 alle 19
IngressoGratuito
Infohttps://in-ei.it
Terry Peterle
Terry Peterle
Nell’ambito della fotografia il suo interesse e i suoi studi si sono rivolti prevalentemente nella cultura e linguaggio fotografico, e con particolare interesse segue lo sviluppo e le diramazioni dello stesso nella fotografia attuale.

Fotografia Europea 2024

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