La natura delle cose di Giuseppe Stampone

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Il Museolaboratorio – Ex manifattura Tabacchi di Città Sant’Angelo, a Pescara, ospita l’esposizione La natura delle cose dell’artista italo-francese Giuseppe Stampone.

Tra storia e memoria. La vocazione poetica e l’identità del progetto

Lo spunto intellettuale di Giuseppe Stampone nasce dal componimento poetico La natura delle cose di Lucrezio costituito da sei libri e redatto nel 50 A.C. In quest’opera, il poeta latino traccia la narrazione del sistema biologico dell’universo, il suo spirito e la sua sorte, la paura della morte e le peculiarità singole dell’essere umano (corpo, sensi, pensiero e amore).

Negli ultimi due volumi, in particolare, trova spazio la creazione del mondo, inclusi gli eventi naturali come il sistema delle condizioni atmosferiche e lo sviluppo della civiltà. Nell’opera di Lucrezio si inserisce il genere umano in un quadro più esteso e universale, volendo analizzare il posto che l’uomo occupa nel mondo naturale, sia a livello fisico che astrologico.

Giuseppe Stampone, La natura delle cose, 2023 © Courtesy l'artista
Giuseppe Stampone, La natura delle cose, 2023 © Courtesy l’artista

La natura delle cose per Giuseppe Stampone

A La natura delle cose si rifà il progetto di Stampone che, al Museolaboratorio – Ex manifattura Tabacchi, si presenta con 60 opere. Tra fotografie, disegni e un’installazione video, l’intento dell’artista è stato quello di incoraggiare una riflessione sul paesaggio e sul “posto” che l’uomo si riserva nell’esistenza sul pianeta.

Pensare al pianeta

Il Gran Sasso e la Maiella, situati in Abruzzo, sono i due luoghi protagonisti di questo progetto. Stampone, legato a loro emotivamente, ha innalzato queste due vedute a modello d’idea. Lo scatto di fotografie nelle lunghe camminate, è l’esito dell’esecuzione di disegni realizzati a grafite.

Un modo per generare e mettere a disposizione un archivio di immagini per le generazioni future che, a causa del disinteresse dell’uomo nei confronti della salute del pianeta, rischiano di vedere mutato per sempre l’habitat di questi luoghi. Attraverso studi scientifici è ben accertato che il consumo di suolo, l’inquinamento e lo sfruttamento bestiale delle risorse naturali stanno creando effetti tragici e quasi irreversibili sui fragilissimi ecosistemi.

Il Gran Sasso e la Maiella, “le montagne di Stampone”, sono sia autobiografiche che universali. Sono immagini che l’artista ha interiorizzato, legate alla sua identità e alla memoria, ma anche iconografie leggendarie, figure che ispirano soggezione e monumentalità.

In questo lavoro, le montagne sono il frutto delle riflessioni dell’artista, tornato nei suoi luoghi d’infanzia nello sforzo di rintracciare un legame più autentico con le cose. Per noi osservatori, invece, l’opera è un momento per ripensare al nostro ruolo nel mondo attraverso l’arte, all’etica, e al senso di responsabilità verso l’ambiente che ci ospita e gli altri esseri viventi.

Giuseppe Stampone, La natura delle cose, 2023 © Courtesy l'artista
Giuseppe Stampone, La natura delle cose, 2023 © Courtesy l’artista

La pratica e il processo artistico de La natura delle cose

Per questo progetto Giuseppe Stampone ha seguito una strada artistica diversa. Solitamente si serve delle fotografie scovate sul web per eseguire le sue opere, ma questa volta ha preferito realizzare da solo le fotografie utili per il progetto, come frutto del desiderio personale di riscoperta affettiva dei soggetti ritratti, della ricerca di identità e delle sue stesse origini.

Dopo avere raffigurato le montagne riprese in foto, Stampone ha inserito le immagini originali in un programma di elaborazione fotografica per ottenere la calibrazione numerica dei colori dei pantoni delle istantanee, realizzando un confronto con la grafite dei disegni (il naturale) con i colori chimici usati per realizzare le stampe. Essendo colori industriali, creati per ricalcare la natura, le tonalità sono state successivamente affiancate alle immagini della natura per mimetizzare i confini tra elementi naturali e artificiali.

Un video spiega il processo di lavorazione

In mostra si può ammirare un video, intitolato Gran Sassa, realizzato con il sostegno dell’artista Maria Crispal, compagna di vita e di lavoro di Stampone.

Il video illustra il progetto in ogni sua fase: dalle escursioni in alta quota dell’artista alla realizzazione dei fermi immagini, dalla realizzazione dei disegni fino alla scelta dei pantoni. La predilezione per i processi industriali si può interpretare come un desiderio dell’uomo/artista di ricreare la natura, ma anche come un tentativo di dominarla che annulla il nostro senso di precarietà e di limite.

La grafite è, al contrario, una materia artistica che presuppone una relazione chiara – non ingannevole – con lo scorrere del tempo, e una scelta dell’autore; disegnare è una pratica che accresce la meditazione e aiuta a riformulare il nostro rapporto con il tempo. Lavorare con la matita non accelera il progresso di esecuzione di un disegno e usare la grafite è la modalità con cui Stampone ha deciso coscientemente di opporsi ai ritmi decisamente veloci della vita di oggi.

Giuseppe Stampone. La natura delle cose
DoveMuseolaboratorio – Ex manifattura Tabacchi, Vico Lupinato 1, Città Sant’Angelo (PE)
QuandoFino al 6 agosto 2023
OrariDa giovedì a sabato dalle 17 alle 21. Domenica dalle 11 alle 14
IngressoGratuito
Infowww.museolaboratorio.org
Terry Peterle
Terry Peterle
Nell’ambito della fotografia il suo interesse e i suoi studi si sono rivolti prevalentemente nella cultura e linguaggio fotografico, e con particolare interesse segue lo sviluppo e le diramazioni dello stesso nella fotografia attuale.

Fotografia Europea 2024

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