Un viaggio fotografico nell’Emilia ferita dal terremoto

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REGGIO EMILIA. A un anno dal terremoto in Emilia, Fotografia Europea propone un viaggio fotografico di Anders Petersen, straordinario artista svedese che rende omaggio all’umanità e al fare emiliano nell’Emilia del post terremoto. To Belong, che reca la firma di un artista fautore di una fotografia emotiva e drammatica, specializzato nel calarsi in situazioni di confine e dialogare con persone in difficoltà, è un progetto realizzato con il patrocinio dell’Ambasciata di Svezia, per la cura dell’agenzia Studio Blanco, (in partnership SlamJam e in collaborazione con Arctic Paper e Centroffset), ideato per restituire alla terra d’Emilia, offesa e umiliata dal terremoto, una memoria fotografica di quei giorni difficili e un omaggio alle persone colpite dal sisma.

 

©Anders Petersen and Studio Blanco
©Anders Petersen and Studio Blanco

 

Petersen, rimasto in Italia per 10 giorni nel novembre 2012 e ha viaggiato per l’Emilia, ha incontrato cittadini, si è fatto raccontare storie. Il risultato, che è esposto nei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro 44/c), fino al 16 giugno, è una visione straniera, adulta, matura, priva di morbosità, esclusivamente in bianco e nero, in cui è assente la morbosità: un approccio che mette in primo piano le persone, l’incertezza, ma soprattutto la dignità ed il senso di appartenenza di un popolo colpito che si è rimesso al lavoro senza grande clamore. Le foto di Petersen sono un piccolo poema epico emiliano che ricuce una frattura, restituendo una terra compatta all’umanità che da sempre le appartiene. To Belong è diventato anche un libro. Per maggiori informazioni www.studioblanco.it www.fotografiaeuropea.it

 

©Anders Petersen and Studio Blanco
©Anders Petersen and Studio Blanco

Anders Petersen (Stoccolma, 1944) studia fotografia con Christer Strömholm presso la scuola di fotografia di Stoccolma. Strömholm da maestro diventa un grande amico di Petersen, accompagnandolo nel tragitto personale e fotografico. Nel 1967 inizia a fotografare i frequentatori di un bar di Amburgo chiamato Café Lehmitz, passando le notti tra prostitute, travestiti, ubriachi, amanti e tossicodipendenti. Il progetto dura tre anni e dà vita a un libro omonimo pubblicato otto anni dopo, nel 1978, da Schirmer/Mosel in Germania, comparso in Francia nel 1979 e in Svezia nel 1982, che viene considerato fondamentale nella storia della fotografia europea. Anni dopo, una fotografia di Cafè Lehmitz verrà usata da Tom Waits per la cover del suo album Rain Dogs. Negli anni settanta Petersen insegna prima presso la scuola di Christer Strömholm e poi diventa direttore della Scuola di Fotografia e di cinema di Göteborg. A metà degli anni Ottanta prosegue la sua indagine visuale nelle carceri, nei manicomi e nelle case per anziani. Per un lungo periodo vive in una prigione di massima sicurezza per creare le immagini del libro Fangelse (1984). Ha pubblicato più di 25 libri e vinto numerosi premi, fra cui Photographer of the Year al Photofestival di Arles (2003, Francia), il premio speciale della giuria per la mostra Exaltation of Humanity al festival di Lianzhou (2007, Cina), la menzione al Deutsche Börse Photography Prize (2007), oltre ai riconoscimenti ai suoi libri, fra cui From Back Home (con JH Engstrom, miglior libro del 2009 al Rencontres d’Arles Book Award) e City Diary (miglior libro del 2012 al Paris Photo Photobook Awards).

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©Anders Petersen and Studio Blanco
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Petersen, rimasto in Italia per 10 giorni nel novembre 2012 e ha viaggiato per l’Emilia, ha incontrato cittadini, si è fatto raccontare storie. Il risultato, che è esposto nei Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro 44/c), fino al 16 giugno, è una visione straniera, adulta, matura, priva di morbosità, esclusivamente in bianco e nero, in cui è assente la morbosità: un approccio che mette in primo piano le persone, l’incertezza, ma soprattutto la dignità ed il senso di appartenenza di un popolo colpito che si è rimesso al lavoro senza grande clamore. Le foto di Petersen sono un piccolo poema epico emiliano che ricuce una frattura, restituendo una terra compatta all’umanità che da sempre le appartiene. To Belong è diventato anche un libro. Per maggiori informazioni www.studioblanco.it www.fotografiaeuropea.it

 

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Anders Petersen (Stoccolma, 1944) studia fotografia con Christer Strömholm presso la scuola di fotografia di Stoccolma. Strömholm da maestro diventa un grande amico di Petersen, accompagnandolo nel tragitto personale e fotografico. Nel 1967 inizia a fotografare i frequentatori di un bar di Amburgo chiamato Café Lehmitz, passando le notti tra prostitute, travestiti, ubriachi, amanti e tossicodipendenti. Il progetto dura tre anni e dà vita a un libro omonimo pubblicato otto anni dopo, nel 1978, da Schirmer/Mosel in Germania, comparso in Francia nel 1979 e in Svezia nel 1982, che viene considerato fondamentale nella storia della fotografia europea. Anni dopo, una fotografia di Cafè Lehmitz verrà usata da Tom Waits per la cover del suo album Rain Dogs. Negli anni settanta Petersen insegna prima presso la scuola di Christer Strömholm e poi diventa direttore della Scuola di Fotografia e di cinema di Göteborg. A metà degli anni Ottanta prosegue la sua indagine visuale nelle carceri, nei manicomi e nelle case per anziani. Per un lungo periodo vive in una prigione di massima sicurezza per creare le immagini del libro Fangelse (1984). Ha pubblicato più di 25 libri e vinto numerosi premi, fra cui Photographer of the Year al Photofestival di Arles (2003, Francia), il premio speciale della giuria per la mostra Exaltation of Humanity al festival di Lianzhou (2007, Cina), la menzione al Deutsche Börse Photography Prize (2007), oltre ai riconoscimenti ai suoi libri, fra cui From Back Home (con JH Engstrom, miglior libro del 2009 al Rencontres d’Arles Book Award) e City Diary (miglior libro del 2012 al Paris Photo Photobook Awards).

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Anders Petersen (Stoccolma, 1944) studia fotografia con Christer Strömholm presso la scuola di fotografia di Stoccolma. Strömholm da maestro diventa un grande amico di Petersen, accompagnandolo nel tragitto personale e fotografico. Nel 1967 inizia a fotografare i frequentatori di un bar di Amburgo chiamato Café Lehmitz, passando le notti tra prostitute, travestiti, ubriachi, amanti e tossicodipendenti. Il progetto dura tre anni e dà vita a un libro omonimo pubblicato otto anni dopo, nel 1978, da Schirmer/Mosel in Germania, comparso in Francia nel 1979 e in Svezia nel 1982, che viene considerato fondamentale nella storia della fotografia europea. Anni dopo, una fotografia di Cafè Lehmitz verrà usata da Tom Waits per la cover del suo album Rain Dogs. Negli anni settanta Petersen insegna prima presso la scuola di Christer Strömholm e poi diventa direttore della Scuola di Fotografia e di cinema di Göteborg. A metà degli anni Ottanta prosegue la sua indagine visuale nelle carceri, nei manicomi e nelle case per anziani. Per un lungo periodo vive in una prigione di massima sicurezza per creare le immagini del libro Fangelse (1984). Ha pubblicato più di 25 libri e vinto numerosi premi, fra cui Photographer of the Year al Photofestival di Arles (2003, Francia), il premio speciale della giuria per la mostra Exaltation of Humanity al festival di Lianzhou (2007, Cina), la menzione al Deutsche Börse Photography Prize (2007), oltre ai riconoscimenti ai suoi libri, fra cui From Back Home (con JH Engstrom, miglior libro del 2009 al Rencontres d’Arles Book Award) e City Diary (miglior libro del 2012 al Paris Photo Photobook Awards).

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