REGGIO EMILIA. Tra i protagonisti della nuova edizione di Fotografia Europea in programma dal 2 maggio spicca il nome della fotografa Sarah Moon, che è a Reggio Emilia proprio in questi giorni per realizzare una serie di scatti dedicati al museo di Palazzo San Francesco. L’artista francese, infatti, sarà presente a Fotografia Europea 2014 con due mostre, entrambe curate da Laura Serani: Alchimies, una grande esposizione personale esposta ai Chiostri di San Pietro, e Journal de Voyage, produzione esclusiva realizzata su invito del festival ed esposta a palazzo San Francesco, che inaugura per l’occasione una nuova sezione la cui ristrutturazione porta la firma dall’architetto Italo Rota.
![Sarah Moon, Les pélicans, 2013© Sarah Moon dalla serie Alchimies](https://www.themammothreflex.com/wp-content/uploads/2014/04/01.-Sarah-Moon-Les-pélicans-2013©-Sarah-Moon-dalla-serie-Alchimies.jpg)
Sarah Moon, una delle autrici più apprezzate nel settore della photo fashion (famose le sue immagini per la maison Cacharel) è tra le interpreti più sensibili e originali della fotografia, dell’arte visiva e del cinema. Con uno stile ricco di fantasia, l’artista realizza vere e proprie visioni, intense “storie per immagini” che sembrano affiorare da una “riserva onirica” e raccontano la fugacità della bellezza, la fragilità delle illusioni, il ricordo, la nostalgia dell’infanzia, la femminilità.
![Sarah Moon, Kalanchoe, 2013© Sarah Moon dalla serie Alchimies](https://www.themammothreflex.com/wp-content/uploads/2014/04/02.-Sarah-Moon-Kalanchoe-2013©-Sarah-Moon-dalla-serie-Alchimies.jpg)
Nella mostra Alchimies sono ben visibili le caratteristiche della scrittura visiva di Sarah Moon, una scrittura unica e inconfondibile: l’esposizione, una piccola antologia di riferimento al lavoro di questa grande artista, è un viaggio tra i soggetti a lei più cari, dove nature morte, paesaggi, ritratti di animali e vegetali perdono la loro connotazione e offrono una nuova percezione della realtà. Fotografie in bianco e nero di piccolo formato che ricordano stampe antiche si alternano ad altre di grandi dimensioni e a colori, e i processi tecnici utilizzati, spesso limitati all’uso di polaroid, accentuano l’evanescenza delle immagini e partecipano al mistero che avvolge l’universo di Sarah Moon.
![Sarah Moon a Reggio Emilia](https://www.themammothreflex.com/wp-content/uploads/2014/04/FE-2014-Sarah-Moon_-A-REGGIO-EMILIA.jpg)
Journal de Voyage è invece una produzione realizzata in esclusiva per Fotografia Europea 2014 che ha invitato la fotografa, da sempre affascinata dai musei di storia naturale e da quei Cabinet de Curiosités dove risuona l’eco di altri tempi e di misteri naturali, a lavorare sulle collezioni dei Musei civici cittadini. Se è sempre vero che la fotografia rivela cose mai viste o le fa vedere diversamente, lo è particolarmente con Sarah Moon: perfetta alchimista dello sguardo, che sa trasformare il più banale dei mondi in un regno incantato.
![Sarah Moon](https://www.themammothreflex.com/wp-content/uploads/2014/04/FE-2014-Sarah-Moon_ritratto_inviato-da-lei.jpg)
Sarah Moon (1941) entra in contatto con il mondo dell’arte studiando pittura durante l’adolescenza, ma è lavorando come modella nella Londra degli anni ’60 che comprende le potenzialità del mezzo fotografico e decide di passare dall’altra parte dell’obiettivo. È il 1967 quando collabora come fotografa per la maison Cacharel e in seguito con i grandi nomi dell’editoria come Vogue, Elle, Harpers’ Bazaar e Marie-Claire e della moda Chanel, Dior. Grazie alla sua capacità di cogliere in un solo scatto l’elegante e patinato mondo del fashion system, alle atmosfere misteriose e lontane che riesce a ricreare e a quel gusto un po’ retrò che richiama alla malinconia del primo novecento, Sarah Moon raggiunge la fama internazionale nel campo del fashion e nel 1972 è la prima donna a scattare le foto per il calendario Pirelli. Dalla fine degli anni settanta l’artista sente la fotografia di moda come un limite per se stessa e inizia quindi un percorso di ricerca che la porterà a dedicarsi, dal 1985, principalmente a progetti personali sviluppando lavori che ruotano intorno a tre temi principali: l’evanescenza della bellezza, l’incerto e lo scorrere del tempo. Questa svolta nella sua attività la porterà anche alla realizzazione di film, e tra le sue produzioni troviamo lungometraggi sui fotografi Henri Cartier-Bresson e Lillian Bassman e cortometraggi ispirati ai racconti di Christian Andersen e Charles Perrault. Molti i successi nella carriera di questa fotografa: nel 1995 vince il Grand Prix national de la photographie, prestigioso premio francese, e nel 2003 la Maison européenne de la photographie di Parigi presenta una grande esposizione dedicata ai suoi ultimi lavori, esposizione che arriverà anche a Kyoto, Mosca, Shanghai e Pechino. Nel 2008 il suo libro 1 2 3 4 5, presentato al Royal College of Arts di Londra, riceve il Premio Nadar e nel 2013 viene invitata dal Museo di Storia Naturale di Parigi a esporre Alchimies il suo ultimo lavoro dedicato al mondo animale, vegetale e minerale.
*in copertina: Sarah Moon, L’Effraie, 2003© Sarah Moon dalla serie l’Effraie