C’è il complesso tema della prostituzione e della fragilità dei corpi nel progetto della giovane Serena Libutti. Si intitola “Fragilità…il tuo nome è donna” e, come spiega la stessa autrice, “è il titolo giusto per un progetto fotografico che da ormai molto tempo sentivo di dover realizzare, fatto di immagini forti, in contrasto col titolo stesso, per rappresentare attraverso la fotografia l’impegno contro una delle piaghe che umiliano e sminuiscono la figura della donna”.
“Un atto di denuncia ed un inno alla vita”- spiega – “alla gioia e alla bellezza del mondo femminile, per evidenziare quanto sia devastante il fenomeno della prostituzione, rendere consapevoli dello squallore che si nasconde dietro la vita di quelle che chiamiamo prostitute, passeggiatrici, puttane, oggetti di piacere senza anima”.
Le foto raccontano la vita di Gin (diminutivo di Ginevra) che diventa Louisa di notte, 27 enne londinese costretta a prostituirsi e a condurre una vita che mai avrebbe pensato di poter vivere, con finale amaro annesso. “La tristezza della sua sorte” – spiega la Libutti- “e l’indignazione che ne scaturisce può indicare la possibilità di una via d’uscita“.
Serena Libutti, 23 anni, nata a Melfi vive alle pendici del Monte Vulture, Rionero. Laureanda in lettere moderne, da sempre nutre la passione per la fotografia e da alcuni anni si è avvicinata ad alcune associazioni che le dessero l’opportunità di vivere maggiormente questo suo interesse. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici ed ha esposto alcuni dei suoi lavori. Predilige il reportage e il b/w.