Si chiama “Fa balla l’oeucc”, che in dialetto milanese significa “stai attento, guardati intorno”, ed è il nome del nuovo progetto della fotografa italiana Erika Zolli. Il progetto è un vero e proprio regalo di Natale che la fotografa fa alla città di Milano.
Una caccia al tesoro, o meglio, caccia all’opera d’arte che si svolgerà per le vie della città della Madonnina dal 21 al 23 dicembre.
Foto fine art nascoste in giro per Milano
Erika ha stampato 9 sue fotografie che attualmente sta esponendo in diverse gallerie d’arte a Tel Aviv, Los Angeles e Parigi. Queste 9 immagini in edizione limitata, accompagnate da un certificato di autenticità, sono state impacchettate e portate in piccoli negozi di Milano.
Tra bistrot, fioristi, negozi di tea, … le opere d’arte si nascondono in piccole attività che in questo momento stanno sentendo notevolmente il peso della crisi economica.
Dal 21 al 23 dicembre, poi, la fotografa sulla sua pagina Instagram darà degli indizi alle persone che decideranno di partecipare. Indizi su dove e come poter trovare le fotografie. I primi che le troveranno si aggiudicheranno le opere.
Semplice no? Basta seguire gli indizi, recarsi nel posto giusto e richiedere l’opera. L’hashtag per seguire e partecipare alla caccia al tesoro è #cacciaalloperadarte2020.
Scoprire le perle nascoste di Milano e ricevere una fotografia in regalo
“L’idea che mi ha spinto a creare questo progetto è quella di portare le persone in luoghi che reputo essere delle vere perle nascoste di Milano, che grazie alla cura e all’amore che questi negozianti impiegano nel loro lavoro, impreziosiscono ogni giorno la città“. Ha detto la fotografa.
Questa caccia al tesoro fa volutamente eco ad una mostra destrutturata nello spazio e nel tempo: una sorta di mostra “non in mostra”, allestita in modo non convenzionale.
“Il 2020 è stato un anno in cui moltissime mostre e fiere d’arte sono state annullate, per questo motivo ho voluto reagire e giocare immergendomi in una nuova prospettiva attraverso cui l’arte diventa un premio e allo stesso tempo un mezzo per portare le persone a rivivere e scoprire posti di Milano da qualche tempo messi in ombra.
La cosa che mi ha particolarmente colpito nell’organizzare questa caccia all’opera è stata la bellissima accoglienza da parte dei negozianti a cui ho proposto questo mio progetto, che hanno accolto immediatamente con gioia l’idea. Questo momento di grande incertezza generale, apre paradossalmente le porte al progettare l’impensabile, ad avere idee che ci spingono oltre gli schemi di pensiero abitudinari“.