CORTONA. Tomas Van Houtryve, Kai Wiedenhoefer, Elena Perlino e il tutto il circuito off. Ecco le mostre esposte per Cortona On The Move all’ospedale Vecchio (via Maffei) e che rimarranno aperte al pubblico fino al 27 settembre.

Divise nei due piani, le mostre propongono progetti interessanti legati dal concetto di confine e società. A partire da Kai Wiedenhoefer che in Confrontier è andato alla ricerca di quei muri di separazione della società per sottolineare che le barriere non risolvono i problemi sociali. A dargli questo input l’aver vissuto in prima persona alla caduta del muro di Berlino. Nei suoi lavori Wiedenhoefer va alla ricerca di questi limiti della libertà umana, limiti politici e geografici che non fanno altro che ampliare i conflitti.

A Cortona, in particolare, le sue immagini sono esposte in grande dimensione, attaccate alle vecchie mura dell’ospedale, come per sottolinearne la ‘vastità’ e come se volessero farci entrare direttamente nelle sue fotografie per capire quanto ancora sia presente questo concetto di separazione.

 

Con Elena Perlino, invece, e il suo ‘Pipeline‘ assistiamo ad un racconto per immagini su un tema forte, difficile e fin troppo esplorato come quello della tratta della prostituzione. Il suo racconto, sulla tratta delle donne nigeriane di Benin City in Italia, con gli scatti della Perlino è delicato, femminile, a tratti materno, e Cortona, al piano interrato dell’ospedale vecchio, porta immagini realizzate tra Torino, Roma, Genova, Napoli a cavallo tra il 2006 e il 2013. Il suo progetto poi è accompagnato da didascalie tratte dal libro Le ragazze di Benin City di Laura Maragnani e Isoke Aikpitanyi (Melampo Editore); una scelta che ‘arriva’ subito al punto.

 

 

E sempre ai ‘piani bassi’ dell’ospedale vecchio troviamo anche l’Off. La sezione è dedicata ai talenti emergenti. Vi devo dire che quest’anno la selezione ci porta a scoprire nomi che andranno tenuti d’occhio con lavori che hanno tanto da dire, eseguiti ai massimi livelli, che non hanno nulla da inviare ai colleghi professionisti.

Qualche esempio? Il progetto di Ryan Spencer Reed sulla percezione della guerra da parte degli americani; il viaggio nella Russia di Bizet Didier e il ritratto della guerra del Kosovo di Jasper Bastian.

 

 

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VECCHIO OSPEDALE

VIA MAFFEI 24-26
17 LUGLIO – 31 AGOSTO H 10.00-20.00
1 – 27 SETTEMBRE DAL LUNEDÌ AL GIOVEDÌ: H 10.00-13.00 E H 15.00-19.00 – VENERDÌ, SABATO E DOMENICA: H 10.00-19.00

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