TREVISO. Si è conclusa domenica 31 gennaio 2016, nel prestigioso spazio Tra di Treviso – Treviso Ricerca Arte – la mostra “Alchemical Beauty”. Un connubio tra fotografia con stampa al collodio del fotografo Carlo Furgeri Gilbert e capi d’abbigliamento, pezzi unici dell’atelier veneziano Altrove. I am somewhere else.

 

 

 
In questo nostro delirio digitale non è molto frequente poter visitare mostre di questo genere. Appena se ne presenta l’occasione, però, la visione delle immagini stampate al collodio creano un arricchimento personale tale che l’incanto rimane per molto tempo nei pensieri del visitatore.
Per capire bene di cosa stiamo parlando, è necessario ritornare nel passato.

Frederick Scott Archer nel 1851, mise a punto la tecnica della stampa al collodio, per la semplice necessità di stampare immagini in tempo più breve, dimezzandone il tempo di esposizione, dal dagherrotipo, che non consentiva quella velocità di stampa ricercata. Scott Archer si aiutò con il vetro, e questa sua rivoluzione guadagnò importanza dopo la pubblicazione del suo articolo dal titolo “On the use of collodion in photography” su “The Chemist”.

Parliamo di un epoca in cui la fotografia era ai suoi inizi e la scoperta del collodio cambiò la concezione che si aveva della stampa. Per niente scontati furono i vantaggi che se ne trassero: la superiore sensibilità e la migliore nitidezza delle immagini e dei dettagli.
Oltre ciò, servirsi delle lastre al collodio umido rendeva indispensabile l’utilizzo di piccoli laboratori chimici oscurabili per l’esecuzione. Ecco che la nuova rivelazione, creava ulteriore beneficio: vennero creati dei laboratori temporanei, fuori dalla propria abituale residenza, che favorirono la diffusione di questa tecnica. Questa nuova modalità permise a molti fotografi di viaggiare e a scattare immagini di ambienti, personaggi ed eventi fino a quel momento impossibili da immortalare. I due rappresentati che produssero immagini iconiche ancora oggi riferimento di studio, sono Nadar e Roger Fenton.

 

 

 

 

Carlo Furgeri Gilbert, è fotografo ritrattista noto nel panorama internazionale per le sue collaborazioni con importanti riviste di moda. La particolarità della sua fotografia è quanto di più magico l’occhio umano possa vedere: è la notevole capacità di saper usare questa tecnica quasi sconosciuta, ma delicata e complessa, come quella del collodio umido e impressionare, a banco ottico, l’avvenenza femminile.

Le immagini di Furgeri Gilbert convincono per l’estrema bravura: la bellezza femminile emerge, attraverso l’impressione fotografica e con gli eleganti abiti, sapientemente cuciti e indossati dalle modelle dell’atelier Altrove, che sposa la filosofia di questa mostra: “In un mondo in cui tutto va veloce, Altrove prende il suo tempo e crea abiti che non sono destinati a passare di moda con l’avvicendarsi delle stagioni. Perchè nulla è come sembra“.

Una luce senza tempo creativa, magica e onirica, conoscitrice di una fotografia, autentico linguaggio di una forma d’arte.