SAVIGNANO SUL RUBICONE. Si è appena conclusa l’edizione 2016 del Si Fest Off, la collaterale del festival Si Fest, a Savignano. Abbiamo avuto il tempo di metabolizzare tutte le mostre presentate in un’edizione che ha avuto tante novità. Non è certo cambiato il direttore artistico, Tomas Maggioli che da quanto è nato il Si Fest da’ anima e cuore in questo progetto. E non è cambiata (in questi ultimissimi anni) la sede, che da qualche anno trova casa nello storico Palazzo Don Baronio. Di certo invece sono cambiati gli allestimenti al suo interno: molto ben calibrati, curati e accostati per tematiche. Come curata è anche stata la scelta dei progetti e la sua suddivisione in quattro sezioni che ha permesso di dare risalto, allo stesso modo ai collettivi, ai fotografi emergenti, università e accademie (sezione bando OFF) sia ai vincitori del contest organizzato dall’associazione Cultura e Immagine e presentato da Silvia Camporesi. Allo stesso modo ampio spazio è stato dato alla sezione Jest (curato dall’editore Tommaso Parrillo e dalla fotografa Francesca Cirilli) e alla sezione archivio a cura di Federica Landi e Francesca Marcaccio Hitzeman.
Le scelte, insomma, sono state tante ma tutte finalizzate a rendere l’Off sempre più presente all’interno di un festival che parla già da solo.
E adesso passiamo alle mostre. Cosa ci è piaciuto di questa edizione 2016? Primo tra tutti il lavoro di Tommaso Flores, “Add: Reality”, ispirato al videogioco GTA e poi ‘Wildness Boxes’ di Adriana Iaconcig che negli ultimi tempi sta sempre più ‘sperimentando’ l’uso dei box in plexi come contenitori di storie e immagini.
L’installazione di Federico Barattini ci ha portato a riflettere sul fenomeno sociale dei ‘Prepper’ ovvero coloro che si preparano alle catastrofi, mentre l’installazione di Davide Ghelli Santuliana ci ha portato a curiosare, come detective, tra ritagli di giornale, fotografie, schede di omicidi.
Con Luana Rigolli abbiamo seguito, in Emilia, 18 ragazzi pakistani alle prese con la loro passione sportiva (non sempre apprezzata) mentre Bianca Salvo ci ha portato nello Spazio con una rielaborazione soggettiva del materiale dell’archivio storico della Nasa.
Il nostro viaggio nell’Off ci poi ha portato nell’isola di Ascension con Marianne Bjørnmyr, un racconto sull’isola che trae ispirazione da un diario di un soldato con una storia molto particolare; e indietro nel tempo con le sperimentazioni di Ezio Roncelli ha preso le ricerche di Muybridge sul movimento applicandole alle moderne tecnologie.
Ancora lavori di ricerca, tempo-spazio, per Antonio Di Cecco; personale per Gilda Marconi Sancisi, Nicoletta Tortone, Silvia Bigi e Camilla Riccò; sul paesaggio con Reset di Nazareno Berton e Sergio Carlesso e storica per Matilde Piazzi con un reportage dedicato agli emigrati abruzzesi verso le miniere belghe.
Aperti gli archivi di famiglia, invece, per Claudia Petraroli e Sara Vighi alla scoperta di piccole ma intense e importantissime storie private a cui la fotografia attribuisce nuovo significato.