È l’equilibrio sottile di un ambiente incontaminato ed affascinante ma sempre più degradato e molestato dall’azione incurante dell’uomo, il tema scelto per Fotografica festival di fotografia Bergamo 2018.

La rassegna biennale, promossa a Bergamo dall’associazione Fotografica e con la consulenza artistica di Denis Curti, è stata prorogata visto il grande successo di pubblico e proseguirà fino al 18 novembre.

fotografica festival bergamo 2018
Asia, Mongolia. 18/03/2011. In the photo, 29-year-old Erdene Tuya hauls a sheep lost for the dzud to a small burial ground close to their yurt (gher). In Mongolia’s Arkhangai province, the Tsamba family lives on the edge, struggling through harsh winters alongside their herd of sheep. Severe winter conditions, known as dzud, have been responsible for the deaths of half the family’s once 2,000-strong herd over the past three winters. Recently, in search of warmer pastures, the Tsambas moved from Bulgan province in the north to this region near a central Mongolian village called Ulziit. Only in 2010, during one of the harsher Dzuds, more than 8 million sheep, cows, horses and camels died in Mongolia so 39,000 herdsmen had no choice but to migrate towards Ulan Bator. Mongolia, Alessandro Grassani

Le mostre

Diciassette giorni (prolungati) di mostre fotografiche, incontri e dibattiti nella splendida cornice di Città Alta, al Monastero del Carmine, con la partecipazione di maestri entrati nel gotha internazionale della fotografia e di giovani emergenti dalle straordinarie capacità.

Fotografica festival di fotografia Bergamo 2018
Tasiilaaq, Greenland © Paolo Solari Bozzi

Vissuti e sguardi diversi accomunati da un unico filone narrativo: la denuncia dei danni irreparabili provocati dal cambiamento climatico, testimoniati da scatti rigorosi, sinceri, a volte persino brutali nella loro efficacia comunicativa. Immagini che, riprendendo gli avvenimenti drammatici dei giorni nostri, dimostrano al tempo stesso la bellezza del pianeta Terra, stimolando una nuova e più risoluta presa di coscienza rispetto al futuro sviluppo.

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South Ethiopia Omo Valley © Fausto Podavini

A essere esposti saranno i lavori di: Gianni Berengo Gardin, fotografo di fama internazionale, con scatti in bianco e nero che ritraggono il quotidiano passaggio delle navi da crociera nella laguna di Venezia, mostra curata da Alessandra Mauro; Alessandro Grassani, autore di documentari su temi sociali in oltre 30 Paesi e per l’Organizzazione Internazionale per la migrazione, le cui foto accenderanno i riflettori sulle migrazioni climatiche.

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Il passaggio in Bacino San Marco visto da via Garibaldi © Gianni Berengo Gardin

Ancora: Andrea Frazzetta, reporter con incarichi in oltre 50 Paesi al mondo, esporrà scatti dedicati a laghi dai colori psichedelici, vulcani attivi, distese di sale, ritraendo la terra in continua evoluzione come fosse paradiso e inferno al tempo stesso, un luogo ancestrale dov’è ancora possibile osservare fenomeni che hanno dato origine al mondo; Fabio Cuttica, fotografo dell’Agenzia Contrasto che, in collaborazione con CESVI, si soffermerà sull’Amazzonia con il reportage realizzato tra miniere d’oro illegali, distruzione ambientale e lavoro appassionato di chi cerca di difendere il territorio.

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Amazzonia © Fabio Cuttica

Luca Locatelli, multimedia visual story-teller, vincitore del Word Press Photo 2018 per la categoria Environment, affronterà il volto oscuro del progresso tecnologico che tuttavia appare inevitabile; per questa ragione diventano fondamentali pianificazione ed impegno nel suo utilizzo.

E poi Fausto Podavini, fotografo di reportage per varie Onlus, presenterà fotografie che ritraggono i devastanti sconvolgimenti causati dalla costruzione di una diga in Etiopia, un indagine iniziata nel 2011 per raccontare gli effetti di come investimenti imponenti mettono a rischio un equilibrio tra uomo e natura consolidato in centinaia di anni, modificando irreparabilmente aspetti socio-antropologici e socio economici.

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Westland – the Dutch horticultural cluster and “Silicon Valley” for plant growing and green innovation. © Luca Locatelli

Infine, l’overview fotografica dedicata all’Artico e firmata da tre maestri della fotografia di reportage, Ragnar Axelsson, Garsten Egevang e Paolo Solari Bozzi e curata da Denis Curti: 120 immagini, in bianco e nero, per indagare come Groenlandia, Siberia, Alaska e Islanda gestiscono quotidianamente un ambiente ostile, ricordando l’importanza del difendere uno degli ultimi ambienti naturali non ancora sfruttati dall’uomo.

Inoltre, la rassegna ospiterà la proiezione del film “My life in a click” dedicata a uno dei più grandi fotografi contemporanei, Gianni Berengo, raccontato dalla sua fedele compagna con la regia di Max Losito, che ha seguito il maestro per otto anni.

Fotografica festival di fotografia Bergamo 2018
Inhabit The Artificial Night scape © Jessica Bizzoni

Uno sguardo a 360 gradi, dunque, sulla fragile e potente bellezza della natura per aprire una riflessione sul rapporto sempre più spesso squilibrato tra uomo e ambiente, in cerca di una nuova pacificazione fatta di rispetto, tutela e sostenibilità.

Fotografica festival di fotografia Bergamo 2018
Cold is Hot, Greenland © Marina Aliverti

Fotografica Bergamo

27 ottobre – 18 novembre 2018
venerdì/sabato/domenica dalle 10.00 alle 20.00
martedì dalle 09.00 alle 13.00

Info: www.fotograficafestival.it