Il reporter Francesco Cito si racconta a Milano

Il reporter Francesco Cito si racconta a Milano
Francesco Cito. The mujahideen faction of "Jebhe-Nejat-e Melli" (National Liberation Front) of the leader Prof. Sibghatullah Mojaddedi, on the mountains and the rivers of the Conar province _ II mujahideen della fazione del "Jebhe-Nejat-e Melli" (National Liberation Front) del leader Prof. Sibghatullah Mojaddedi, sui i monti e i fiumi della provincia di Conar

MILANO. Il reporter Francesco Cito, vincitore di due World Press Photo, il 16 marzo sarà ospite al Grand Hotel et de Milan (via Manzoni, 29) per raccontarsi attraverso i suoi lavori meno conosciuti, gli aneddoti e le storie di “guerra”. Una serata dove, insieme a Laura Lesèvre, ripercorrerà il suo essere fotografo, tra avventura e introspezione.

Fotografo eclettico, come lui stesso si definisce, nato lavorativamente ai tempi d’oro del fotogiornalismo italiano appassionandosi alle avventure di Walter Bonatti, Francesco Cito è stato testimone degli eventi in molti luoghi caldi, come Afghanistan, Libano, Palestina, Arabia Saudita, Iran, Bosnia, Kossovo, con “l’istinto del fatto, la passione del racconto, la capacità di far passare attraverso le immagini, con forza di sintesi e rigore visivo, l’essenziale delle cose”, come ha detto di lui Ferdinando Scianna.

Vincitore di due World Press Photo, le sue immagini sono apparse sui magazine di tutto il mondo tra cui Epoca, Il Venerdì di Repubblica, Panorama, Sette, Corriere della Sera, Specchio della Stampa, Sunday Times Magazine, Observer Magazine, Stern, Bunte, Zeit Magazine, Figaro Magazine, Paris Match e Life.

Ma non saranno i suoi reportage più noti ad essere mostrati dall’autore durante l’incontro bensì quelli meno conosciuti partendo proprio da un lavoro mai pubblicato e cioè “Coma. Vite sospese”, un ampio reportage sulla condizione di figli, mariti, padri, madri che si trovano in stato vegetativo e della loro esistenza quasi totalmente a carico delle famiglie, lasciate sole a vivere un calvario nella speranza di un miracolo di una guarigione. Anche questa è una guerra, documentata dagli scatti in bianco e nero del fotografo che raccontano la solitudine delle famiglie delle persone in coma, senza moralismi e facili ricette risolutive.

Ancora di “battaglia” all’interno delle mura domestiche si parlerà mostrando le immagini del famoso lavoro “Matrimoni Napoletani” con cui Francesco Cito si è aggiudicato nel 1995 il terzo premio al World Press Photo. E sempre di “battaglia” ma su un campo saranno mostrate le immagini, ripercorrendo il famoso lavoro “Siena. Il Palio”, vincitore del primo premio al World Press Photo nel 1996.

A chiudere l’incontro saranno i famosi reportage di Cito, da quelli sulle condizioni del popolo Palestinese a quelli in Afghanistan per raccontare la ritirata Sovietica, con immagini poco note e aneddoti di oltre quarant’anni di fotogiornalismo.

 

 

Con Francesco Cito si riapre la terza stagione di “FOTOreporter”, il ciclo di incontri a cura di Mooz e New Old Camera, che per questo evento dedicato alla fotografia vanta la collaborazione di Photò19 (negozio fotografico che nel 2015 ha pubblicato il libro su Francesco Cito, “Francesco Cito Photographer”) e Canon Italia che ha recentemente scelto Francesco Cito come fotografo ufficiale per ritrarre i volti delle persone che ogni giorno hanno animato la grande manifestazione di Expo Milano.