MILANO. Forma Meravigli, per la prima volta a livello internazionale, ospita la mostra “Kuwait. Un deserto in fiamme” di Sebastião Salgado.
Era il 1991 e la crisi in Medio Oriente e la Guerra del Golfo erano al centro del dibattito mondiale. Quando in Kuwait i soldati iracheni incendiarono oltre 600 pozzi di petrolio per ostacolare l’avanzata della coalizione militare guidata dagli statunitensi, Salgado fu tra i primi fotografi a intuire la reale portata e la gravità di questa situazione.
![Un pompiere esausto. Pozzi di petrolio, Greater Burhan, Kuwait, 1991 © Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto](https://www.themammothreflex.com/wp-content/uploads/2017/11/salgado-kuwait-1.jpg)
© Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto
La guerra si era conclusa da solo un mese e nelle fotografie di Salgado ritroviamo vivido il paesaggio infernale che stava letteralmente bruciando davanti ai suoi occhi. Era in corso un disastro ambientale e decise di documentarlo seguendo l’operato dei vigili del fuoco e dei tecnici specializzati chiamati da tutto il mondo per limitare i danni e arginare le perdite.
![Un pompiere. Pozzi di petrolio, Greater Burhan, Kuwait, 1991. © Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto](https://www.themammothreflex.com/wp-content/uploads/2017/11/salgado-kuwait-3.jpg)
E’ questo ciò che è in mostra a Forma Meravigli con 34 immagini di grande formato dove il bianco e nero tipico del fotografo brasiliano racconta di una luce apocalittica causata dal contrasto dei pozzi in fiamme e dalla coltre scura di petrolio che copriva il deserto, le persone e le cose. Gli occhi increduli e stanchi dei vigili del fuoco, lo sforzo fisico nel cercare di domare le fiamme, il fumo divagante: nei ricordi e nelle impressioni di Salgado, “era come affrontare la fine del mondo, un mondo intriso di nero e di morte”.
![I lavoratori installano un nuovo pozzo. Pozzi di petrolio, Greater Burhan, Kuwait, 1991. © Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto](https://www.themammothreflex.com/wp-content/uploads/2017/11/salgado-kuwait-2.jpg)
Passati 25 anni da quella tragedia, Sebastião Salgado ha sentito che il suo lavoro non fosse ancora del tutto completo e ha deciso infatti di tornare su queste fotografie, oggi ancora attuali, e di ampliarne la selezione arricchendola di immagini inedite. In mostra a Forma Meravigli c’è il frutto di questa sua nuova sistemazione, un reportage che è un monito per il presente e il futuro, per non dimenticare i drammi del passato.
![Spray chimici proteggono questo pompiere dal calore delle fiamme. Pozzi di petrolio, Greater Burhan, Kuwait, 1991. © Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto](https://www.themammothreflex.com/wp-content/uploads/2017/11/salgado-kuwait.jpg)
Kuwait al pari di Genesi, La mano dell’uomo, In cammino e Ritratti di bambini in cammino, è un importantissimo documento di storia moderna e una straordinaria opera fotografica. Contrasto ha recentemente pubblicato l’autobiografia del fotografo, Dalla mia Terra alla Terra e gli altri libri Profumo di sogno. Viaggio nel mondo del caffèe Altre Americhe.
![Un cavallo che apparteneva alla scuderia reale cerca erba in un bosco che prima era la sua casa. Kuwait, 1991. © Sebastião Salgado /Amazonas Images/Contrasto](https://www.themammothreflex.com/wp-content/uploads/2017/11/salgado-kuwait-4.jpg)
Kuwait. Un deserto in fiamme
Dove: Forma Meravigli, via Meravigli 5/7, Milano
Quando: dal 20 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018
Orari: tutti i giorni dalle 11.00 alle 20.00 Giovedì dalle 12.00 alle 22.00 Lunedì e martedì chiuso
Ingresso: 8 euro intero; ridotto 6 euro
#SalgadoMilano