Ci sono ben 180 fotografie da vedere a Sebastião Salgado. Exodus – Umanità in cammino, la mostra ospitata al MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna.
A cura da Lélia Wanick Salgado, l’esposizione racconta il viaggio fotografico, fisico ed esistenziale che Salgado ha compiuto dal 1993 nella galassia delle migrazioni.
In sei anni il reporter brasiliano ha percorso quattro continenti con opere che catturano partenze e approdi, campi profughi dove milioni di persone vivono un destino incerto. Da allora la mappa del mondo appare cambiata, ma l’esodo di intere popolazioni è quanto mai attuale e le condizioni di profughi o migranti rappresentano uno scenario che assume dimensioni sempre più globali.
Exodus: cosa vedere alla mostra di Sebastião Salgado a Ravenna
La mostra si compone di quattro sezioni a carattere geo-politico. La prima sezione, intitolata Migranti e profughi: l’istinto di sopravvivenza, tratta in particolar modo le motivazioni che accomunano i profughi: la povertà e la violenza, il sogno di una vita migliore, la speranza. Si prosegue poi con La tragedia africana: un continente alla deriva, si concentra sul trauma della sofferenza e della disperazione di popoli profondamente segnati dalla povertà, dalla fame, dalla corruzione, dal dispotismo e dalla guerra nonostante l’Africa sia un continente con una storia importante per l’umanità, in grande fermento, ricco di energie e vitalità, oltre che di materie prime e ricchezze naturali.
La terza sezione, L’America latina: esodo rurale, disordine urbano, racconta una parte del mondo segnata dalla migrazione di decine di milioni di contadini, spinti dalla povertà, verso le aree urbane come Città del Messico e San Paolo, circondate da baraccopoli, dove persino la vita privilegiata è assediata dalla violenza. La sezione Asia: il nuovo volto urbano del mondo si concentra sull’esodo di massa dalla povertà rurale alla creazione di megalopoli in cui i migranti vivono in condizioni precarie, pur credendo di aver fatto un passo verso una vita migliore.
Chiude la mostra una sala dedicata ai ritratti di bambini, rappresentativi di altre decine di milioni che si possono incontrare nelle baraccopoli, nei campi profughi e negli insediamenti rurali di America Latina, Africa, Asia ed Europa. La particolarità di questi ritratti risiede nel fatto che hanno scelto di essere fotografati, scegliendo loro la posa da assumere davanti alla macchina fotografica del grande fotoreporter, compiendo così un fiero atto di autodeterminazione di quelle che sono le vittime principali dei fenomeni migratori, senza alcun controllo sul proprio destino.
Eventi collaterali alla mostra di Salgado a Ravenna
La mostra, realizzata in collaborazione con Contrasto, che da anni si occupa di promuovere il lavoro di Sebastião Salgado in Italia, fa parte degli eventi del Festival delle Culture in programma a Ravenna fino al 20 luglio.
La mostra è accompagnata da workshop, conferenze e un percorso laboratoriale rivolto alle scuole e alle famiglie. I laboratori didattici, organizzati con la collaborazione di Amnesty International Italia, hanno l’obiettivo di fornire agli studenti alcuni strumenti utili per un approccio globale ai diritti umani favorendo l’acquisizione di concetti fondamentali legati ai diritti.
Le altre mostre di Salgado nel 2024
Oltre alla mostra di Sebastião Salgado a Ravenna, c’è un’altra mostra da programmare in agenda: Sebastião Salgado. Amazônia a Trieste.
Sebastião Salgado. Exodus – Umanità in cammino | |
Dove | MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, via di Roma 13, Ravenna |
Quando | Fino al 2 giugno 2024 |
Orari | Dal martedì al sabato dalle 9 alle 18. Domenica e festivi dalle 10 alle 19. Chiuso il lunedì |
Ingresso | 10 euro intero; 8 euro ridotto. Previste altre riduzioni |
Info | www.mar.ra.it |