di Marta Atzeni e Marta Veltri

 

ROMA. La città contemporanea è spesso indefinibile. Un calderone in cui confluiscono linguaggi e pratiche che sembrano dialogare tra loro in modo confuso. La città dei paradossi identitari, architettonici e sociali. Un andirivieni di immagini in cui gli individui, flâneur contemporanei o attori attivi, iscrivono la propria esperienza.

Ma la città è anche uno stato d’animo, citando Robert Park, e arti urbane, nelle proprie declinazioni testuali, visive e performative, possono insinuarsi tra le sue trame e raccontarla trasversalmente. Dotando orizzonti di senso all’esperienza metropolitana, ne connotano forma e relazioni. La fotografia si rivela quella più completa, perché esprime nel migliore dei modi la forma che ogni città rivela. Coglie le tensioni e i paradossi, cercando la bellezza attraverso l’adesione al reale.

Niente da Vedere (in mostra al teatro Ambra alla Garbatella – spazio AmbrArte) ricompone la forma scomposta di Roma sotto la lente di quattro fotografi: Vincenzo Labellarte, Paolo Fusco, Daniele Cametti Aspri, Sergio Figliolia.

 

Cantieri inattivi, spazi verdi a compensazione di standard urbanistici, cartelloni pubblicitari, muri/barriere di recinzione. Citazioni del quotidiano che restituiscono l’immagine di una metropoli in balia degli interessi privati, che ha perso la sua dimensione sociale: la Roma della Metro C, della Nuvola e della speculazione; degli scontri di Tor Sapienza e delle gated communities sul Raccordo.

 

 

 

Robert Smithson, descrivendo le periferie di Passaic in New Jersey, scrive: “Quel panorama azzerato sembrava contenere rovine al contrario, ovvero tutte le costruzioni che eventualmente saranno costruite. Questo è l’opposto della rovina romantica, perché gli edifici non cadono in rovina dopo essere stati costruiti, ma piuttosto sorgono in rovina prima di essere eretti.

 

 

La Roma di Niente da Vedere è abitata da rovine silenziose che non riconosciamo in quanto tali perché non suscitano ricordi e negano ogni domani. Nel renderle visibili, Niente da Vedere svela la loro esistenza ponendo la questione del futuro che sembrano volerci far dimenticare.

 

 

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 Niente da vedere

Dove: Teatro Ambra alla Garbatella – spazio AmbrArte, piazza Giovanni da Triora 15, Roma.

Quando: dal 18 settembre al 14 ottobre 2015

Orari:dal 18 al 27 settembre, dal lunedì al venerdì ore 9-17. Dal 28 settembre al 14 ottobre, lunedì ore 9-13, dal martedì al venerdì ore 9-13 e 16-22, sabato ore 16-22, domenica 15-20

Info: www.teatroambra.it

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