REGGIO EMILIA. S’intitola “Landscape” la mostra personale di Fabrizio Ceccardi, a cura di Claudia Zanfi, in mostra dal 7 maggio al 7 giugno alla galleria VV8artecontemporanea.

 

Fabrizio Ceccardi, Senza titolo, serie Out of Eden, 2010-11, stampa lambdacolor, cm. 113x99
Fabrizio Ceccardi, Senza titolo, serie Out of Eden, 2010-11, stampa lambdacolor, cm. 113×99

 

Il percorso espositivo comprende una ventina di immagini dagli anni ’90 al 2014-15. Un conciso excursus attraverso l’intera produzione dell’autore, dalle prime polaroid (pezzi unici che descrivono paesaggi interiori) e dalle opere della serie “Stanze segrete”, fino ai cicli “Out of Eden” e “Landscapes” (che dà il titolo alla mostra), oltre ad una composizione di immagini appartenenti ad “Inequality”.

 

Fabrizio Ceccardi, Senza titolo, serie Ce côté l'avant de l'objectif, 1992, Polaroid transfer e acquerelli su carte Fabriano - Arches
Fabrizio Ceccardi, Senza titolo, serie Ce côté l’avant de l’objectif, 1992, Polaroid transfer e acquerelli su carte Fabriano – Arches

 

“Lo sguardo dell’autore – scrive Claudia Zanfi – ci conduce a un’inedita interpretazione del paesaggio: attraverso di esso si possono vedere tutte le devianze e le linearità della natura. Le opere di Ceccardi narrano di tensioni, incontri, dialoghi, inquietudini. Riflettono le contraddizioni, le ansie e le fratture dell’umanità”.

 

Fabrizio Ceccardi, Senza titolo, serie Ce côté l'avant de l'objectif, 1992, Polaroid transfer e acquerelli su carte Fabriano - Arches
Fabrizio Ceccardi, Senza titolo, serie Ce côté l’avant de l’objectif, 1992, Polaroid transfer e acquerelli su carte Fabriano – Arches

 

“Nelle sue opere – aggiunge Roberto Mutti – sempre prodotte in copia unica come voluto richiamo alla peculiarità della pittura ma anche per ribadire la loro collocazione come momenti singoli facenti parte di una più ampia progettualità, molti sono i richiami che vanno dalla spettacolarità della Land Art alla creatività visionaria cara a Joseph Beuys passando per la lezione americana del ‘Dialectical Landscape’. Da tutto ciò nasce un’estetica che non si fa mai paradigma ma cambia per aderire esigenze suggerite dai progetti a cui l’autore dà vita”.

 

Fabrizio Ceccardi, Senza titolo, serie Ce côté l'avant de l'objectif, 1992, Polaroid transfer e acquerelli su carte Fabriano - Arches
Fabrizio Ceccardi, Senza titolo, serie Ce côté l’avant de l’objectif, 1992, Polaroid transfer e acquerelli su carte Fabriano – Arches

 

Fabrizio Ceccardi vive e lavora tra Reggio Emilia e Milano. Il suo percorso creativo inizia a metà degli anni Settanta, periodo in cui frequenta importanti artisti concettuali e fotografi. Partecipa alla stagione artistica delle performance, documentando diverse azioni. Negli stessi anni avvia una ricerca personale che lo porta ad utilizzare la tecnica del Polaroid Transfer, metodo con cui interviene sulla superficie dell’opera sfumando e cancellando parti dell’immagine per ottenere pezzi unici. Inizia così un percorso che lo porta ad esporre in Italia e all’estero. Da sempre vicino al mondo dell’arte, stringe una profonda amicizia con Giosetta Fioroni, insieme alla quale realizza diversi progetti editoriali. I suoi lavori, anche di grande formato, sono esposti nell’ambito di mostre personali e collettive. Ha al suo attivo collaborazioni con gallerie internazionali e pubblicazioni con importanti editori italiani e stranieri. Tra le recenti mostre si segnala “Landscapes” (RB Contemporary, Milano, 2017).

 

Fabrizio Ceccardi, Senza titolo, serie Landscapes, 2000, stampa Cibachrome e Polaroid Sx-70, cm. 60x60
Fabrizio Ceccardi, Senza titolo, serie Landscapes, 2000, stampa Cibachrome e Polaroid Sx-70, cm. 60×60

 

 

Fabrizio Ceccardi, Landscapes
Dove: VV8artecontemporanea, Cortile di Palazzo Bozzacchi, via Emilia S. Stefano 14, Reggio Emilia

Quando:  7 maggio – 7 giugno 2017

Orari: da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.30-19.30, oppure su appuntamento.

Infowww.vv8artecontemporanea.it