Una mostra antologica con una selezione di 92 fotografie di Giuliana Traverso, fino al 4 maggio 2019 allo Spazio Cerere, in via Ausoni 3, a Roma.

Curata da Fondazione 3M, la mostra vuole documentare l’impegno e il carattere di una fotografa interessata alle idee, all’identità, alla società domestica e al quotidiano tanto quanto al suo mondo di sentimenti interiori.

Attenta e determinata nell’affermare il ruolo della donna come protagonista della società, e a sollecitare la coscienza pubblica.

Giuliana Traverso mostra roma
Giuliana Traverso, Renzo Piano

Le opere dell’archivio in mostra

Tutte le opere appartengono all’archivio di Fondazione 3M, istituzione culturale permanente di ricerca e formazione e proprietaria di uno storico archivio fotografico di oltre 100 mila immagini.

Ci sono autori che si specializzano in un genere e risultano così ritrattisti, reporter, paesaggisti, ricercatori – spiega Roberto Mutti, curatore fotografico dell’archivio di Fondazione 3M – Giuliana Traverso ha preferito la strada dell’eclettismo.

Questa è la ragione per cui questa sua antologica indaga sulle più diverse direzioni privilegiando il bianconero ma concedendosi digressioni nel colore, usando un linguaggio classico non privo di qualche audacia, dando altrettanto valore alle persone e ai segni”.

Giuliana Traverso mostra roma
Giuliana Traverso, 262

Dalle ricerche ai ritratti

La mostra antologica propone un percorso che muove attraverso i ritratti di personaggi più o meno famosi, indagini su luoghi lontani (come Chicago e la Cina) e vicini come la sua Genova.

E poi: ricerche sul teatro, per evidenziare l’eclettismo caratteristico di Giuliana Traverso, e che invita a soffermarsi sulla sua capacità di documentazione che va oltre gli accadimenti e il sociale, per comporsi anche in una profonda ricerca introspettiva quanto estetica.

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Giuliana Traverso, Francisco Copello

Il percorso qui offerto non scorre su una sola linea ma chiede all’osservatore di soffermarsi su diversi temi che appaiono come capitoli di un unico discorso.

L’interesse per le persone che l’ha indotta a dedicare una parte considerevole del suo lavoro ai ritratti di persone famose e non è frutto di un’attenzione rivolta agli altri che si ritrova in una parte importante della sua attività, quella didattica“.