S’intitola La Casa di Lenin, la mostra del fotografo Paolo Simonazzi in mostra al Chiostro della Ghiara, in via Guasco 6, a Reggio Emilia. L’esposizione rientra tra le mostre del circuito Off di Fotografia Europea e rimarrà aperta al pubblico fino al 25 luglio.
La casa di Lenin, l’omaggio al poeta e agricoltore reggiano
Nell’anno in cui si celebrano i 100 anni della nascita del Partito Comunista italiano, il racconto fotografico di Paolo Simonazzi rende omaggio al poeta e agricoltore reggiano Lenin Montanari. Partendo dagli scatti realizzati nel 2012, Simonazzi è tornato nel casale di Lenin Montanari, a località di San Tomaso della Fossa, tra Bagnolo in Piano e Novellara. Qui è riuscito a completare un lavoro che, a distanza di quasi dieci anni, viene presentato con una mostra e un libro fotografico.
Il lavoro, infatti, ha avuto inizio nel 2012 con alcuni scatti che sono stati inclusi nel progetto So near, so far. Un progetto presentato alla Collezione Maramotti nel 2016, in occasione della undicesima edizione di Fotografia Europea.
Lenin, un anarchico dell’agricoltura
“Nessun nome di santo da lunario“, recitano gli Offlaga Disco Pax nel brano “Onomastica”, risultato della loro sorprendente ricerca tra le pagine degli elenchi telefonici locali.
E se “un nome era tutto quel che davi“, Lenin Montanari, nato 75 anni fa in provincia di Reggio Emilia, ha avuto un’eredità importante e impegnativa. Suo padre, mezzadro e di sinistra, aveva ammirato la distribuzione della terra ai contadini poveri decisa in Unione Sovietica dopo la Rivoluzione d’Ottobre. Una bella responsabilità, che Lenin Montanari ha interpretato a suo modo.
A un passo dalla laurea, ha deciso di rimanere a lavorare la terra ma, più che un agricoltore, si è sempre sentito un innovatore e “un anarchico dell’agricoltura”.
Un poeta, naturalmente, un cronista della sua generazione, uno che contestava ma che soprattutto costruiva. Le sue poesie, come ricorda Claudio Gavioli in uno dei testi che accompagnano il progetto fotografico, così evocative e melodiche, avevano conquistato un musicista sensibile come Augusto Daolio dei Nomadi, amico di Lenin fino al temine prematuro dei suoi giorni.
Tra reale e surreale: La Casa di Lenin è un racconto fotografico evocativo, intimo e affettuoso
Paolo Simonazzi restituisce un racconto evocativo, intimo e affettuoso della figura di Lenin Montanari, sospesa tra sogno e concretezza, utopia e realismo. E lo fa col suo sguardo empatico e al tempo stesso dissacrante, sempre alla ricerca del confine sottile che c’è tra reale e surreale.
Muri, oggetti, arredi, tra disordine creativo e frammenti di vita vissuta diventano gli elementi per scoprire la quotidianità di un artista che ha scelto di fare i conti con l’eredità del suo nome rispettando innanzitutto sé stesso.
La mostra di Simonazzi a Reggio
La casa di Lenin raccoglie, oltre ai più recenti scatti, un corpo centrale del 2012, all’origine pensato come parte del progetto Cose ritrovate, realizzato per la nona edizione di Fotografia Europea. Alcuni scatti fanno parte del progetto collettivo AFI (Archivio Fotografico Italiano) Terre identità lavoro (2013). Altri, tra cui la foto guida della mostra allestita alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia, sono parte integrante di So near, so far (Danilo Montanari editore, 2018).
Fino al 25 luglio La casa di Lenin, a cura di Sandro Parmiggiani, sarà in mostra al Chiostro della Ghiara. Gli spazi del Chiostro saranno sempre accessibili, tutti i giorni della settimana, e l’ingresso alla mostra è gratuito.