L’omaggio a Ghirri di Massimo Bartolini, la mostra online

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On Identikit” di Massimo Bartolini è un omaggio a Luigi Ghirri e Luciano Fabro, autori presenti nelle collezioni CSAC di Parma. La mostra, ospitata fisicamente negli spazi rinnovati e restaurati dell’Abbazia di Valserena, si può fruire anche online. A cui si aggiungono tutta una serie di contenuti esclusivi, come la playlist musicale a cura di Adele Ghirri.

I dischi fotografati da Ghirri e l’opera di Fabro

Nella fase preliminare del progetto, Bartolini si è concentrato sulla ricerca di tutti i dischi in vinile fotografati da Ghirri nella serie “Identikit” (1979). Qui l’artista emiliano restituiva in maniera veritiera e implacabile un ritratto di sé stesso attraverso quello della propria libreria. I titoli dei vinili, spesso erosi dall’uso e quasi illeggibili sulla spina dei 33 giri, hanno provocato in Bartolini una “curiosità da archeologo”, per poter sfilare finalmente i dischi dalla libreria e ascoltarli, rigorosamente su vinile, in un luogo ben preciso e in compagnia di qualcuno.

Questo qualcuno è Lo Spirato di Luciano Fabro (1968-73), opera allestita in una delle cappelle nobiliari della Chiesa dell’Abbazia di Valserena, in cui il corpo è allo stesso tempo presente e invisibile.
La musica è nascosta dentro l’immagine di Identikit come la figura è nascosta dentro il gesso de Lo Spirato. Con il lavoro On Identikit, Bartolini intende fare incontrare l’essere invisibile e presente dello Spirato con l’essere, invisibile per natura, della musica, che risuonerà nei suggestivi spazi della Chiesa.

Le opere di Bartolini, spesso pensate a partire da un contesto specifico ­– un’opera, una collezione – vivono in stretto legame con l’ambiente che le ospita. L’artista interviene sullo spazio in maniera del tutto antimonumentale, modificandolo, interpretandolo e definendolo.

In questo caso, Bartolini è stato invitato a confrontarsi con l’Archivio-Museo dello CSAC di Parma. Luogo che conserva oltre 12 milioni di materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio preziosissimo su cui l’artista ha lavorato interpretando i suoi elementi come fossero note musicali. Se accostati gli uni agli altri, fanno intravedere qualcosa di diverso rispetto a quando sono considerati isolatamente.

Terry Peterle
Terry Peterle
Nell’ambito della fotografia il suo interesse e i suoi studi si sono rivolti prevalentemente nella cultura e linguaggio fotografico, e con particolare interesse segue lo sviluppo e le diramazioni dello stesso nella fotografia attuale.

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Questo qualcuno è Lo Spirato di Luciano Fabro (1968-73), opera allestita in una delle cappelle nobiliari della Chiesa dell’Abbazia di Valserena, in cui il corpo è allo stesso tempo presente e invisibile.
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Le opere di Bartolini, spesso pensate a partire da un contesto specifico ­– un’opera, una collezione – vivono in stretto legame con l’ambiente che le ospita. L’artista interviene sullo spazio in maniera del tutto antimonumentale, modificandolo, interpretandolo e definendolo.

In questo caso, Bartolini è stato invitato a confrontarsi con l’Archivio-Museo dello CSAC di Parma. Luogo che conserva oltre 12 milioni di materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio preziosissimo su cui l’artista ha lavorato interpretando i suoi elementi come fossero note musicali. Se accostati gli uni agli altri, fanno intravedere qualcosa di diverso rispetto a quando sono considerati isolatamente.

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