Cristiano Carriero: 7 consigli da seguire su Linkedin, se sei fotografo

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Dimostrare subito di che pasta si è fatti, raccontare con parole e immagini, curare Linkedin con post settimanali pertinenti alla propria professione. Sono solo alcune delle indicazioni che Cristiano Carriero ci ha lasciato per far crescere il nostro profilo su questo social che non è poi così facile da utilizzare. Lui è copywriter, storyteller, formatore e autore di libri tra cui “Linkedin. Lavoro, carriera e nuovi clienti” e qui ci regala ben 7 consigli da seguire su Linkedin. Valgono per tutti, ancor di più se sei fotografo.

Bene, iniziamo.


1. Non utilizzare Linkedin come curriculum online, usalo come social newtork

Linkedin va utilizzato come un social newtork e non un come un curriculum online. È un social che va alimentato, certo non con eccessiva frequenza, ma va curato, soprattutto nei contenuti.

Come? Con un paio di aggiornamenti settimanali, ben calibrati, in accordo con quello che poi entra nel personal branding. Ovvero occorre fare attenzione al tono di voce che si usa, l’immagine formale o informale che si vuole dare o il voler seguire qualche archetipo (il consigliere, il saggio, il sovrano,…), quello utilizzati nel marketing storytelling.

2. Interagisci e crea autorevolezza (ma senza esagerare)

Molte persone usano Linkedin solo per postare o aggiornare il proprio profilo, ma interagiscono poco. O meglio, intervengono poco nelle discussioni degli altri.

Più degli altri social Linkedin, invece, è terreno di confronto, ricordandosi sempre che bisogna dimostrare di avere professionalità e autorevolezza nel proprio campo. Una delle regole da tenere sempre in considerazione è non intervenire sempre per distruggere il lavoro degli altri. Innanzitutto non si fa una cosa buona per sè stessi, anzi si dà anche una brutta impressione di quello che è il proprio lavoro, svelando anche un’insicurezza di fondo.

Allo stesso modo, meglio non interagire solo per mettere dei like. Ci sono delle discussioni in cui ognuno può partecipare per dire la propria e mostrare che in quel campo è assolutamente autorevole. Meglio utilizzare questo social e determinate discussioni per dimostrare di saperne di un certo argomento, no?

3. Non essere un tuttologo. Sii esperto del tuo settore

Oggi sembra che tutti sappiano tutto di qualsiasi cosa, anche nel mondo della fotografia. Invece ci sono talmente tante specializzazioni, come la fotografia di ritratto, la fotografia in bianco nero, il reportage… per cui meglio scegliere un ambito definito. Oggi tutti si improvvisano fotografi quando in realtà sappiamo benissimo che ci sono determinate competenze che non tutti hanno. Quindi: essere dei tuttologi non paga mai, soprattutto in questo campo.

Ovviamente, quando si scrivono e condividono contenuti, non occorre svelare i segreti professionali, ma spiegare perchè si è abbracciato un determinato filone e cercare di fare qualcosa di unico, che rimanga impresso nella mente di chi legge il nostro profilo.

Un profilo come esempio: Francesca Tilio

Lei fa ritratti interessanti e su Linkedin cura la sua immagine, i suoi social. Posta sì i ritratti, ma ne racconta anche le storie. Quindi perché non seguire il suo esempio, ovviamente prendendolo come spunto?

Immaginate di presentare degli imprenditori con dei ritratti e contemporaneamente raccontarli con un post scritto. Questa è solo una delle tante cose che si possono fare, anche su un social network come Linkedin. Non siete portati per la scrittura? Allora potreste pensare di farvi aiutare anche da persone abili nel raccontare.

Quindi, ricapitolando, bisogna prendere le proprie capacità, scegliere la propria nicchia, raccontarsi e far capire agli altri che sei molto credibile, molto autorevole, molto abile a fare una determinata cosa.

Un altro esempio: il libro di Sorrentino

C’è anche un bellissimo libro di Paolo SorrentinoGli aspetti irrilevanti” (Mondadori, 2016) da cui trarre ispirazione che unisce un ritratto fotografico ad un ritratto descrittivo. Eccolo qui.

gli aspetti irrilevanti paolo sorrentino eleonora

4.Comunica solo quello che sai fare, e fallo bene

Linkedin è il miglior strumento per trovare lavoro, ma non se lo si usa per questo. Sì, sembra una contraddizione ed è un po’ come quando qualcuno utilizza i social per trovare un uomo o una donna e viene scoperto subito. L’importante, invece, è comunicarsi con sincerità ed autorevolezza.

Diventa il social ideale per trovare lavoro solo se si riesce a comunicare ciò che si sa fare e se lo si utilizza per raccontare le proprie abilità.

Un errore da non commettere è scrivere nella bio che si è in cerca di occupazione: non si fa bella impressione. Si può essere in cerca di lavoro senza scriverlo, semplicemente mettendo la dicitura “fotografo ritrattista”; poi che si stia lavorando o meno è irrilevante. Sarà rilevante poi, ma non nel momento della conoscenza.

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5.Non essere molesto e rispetta le relazioni

Tra le cose da evitare assolutamente su Linkedin, oltre a scrivere nella bio che si è in cerca di occupazione, è buona cosa non scrivere “titolare di me stesso”. Oppure postare delle cose che non c’entrano niente con il proprio lavoro o i propri valori. Va sempre bene pubblicare qualcosa sulla propria passione, ma ricordiamoci sempre che stiamo comunicando in un social di professionisti che cercano professionisti.

Altro errore da non commettere è quello di inviare messaggi in posta privata con presentazioni, pdf di propri lavori, come primi messaggi.

C’è chi, infatti, solo dopo 5 minuti dall’approvazione, manda i suoi book di lavori. Ci potrebbe anche essere un interesse, ma è meglio non inviarli come prima cosa: bisogna rispettare le relazioni. Come nella realtà. Ovvero ti chiedo l’amicizia, c’è un primo contatto, tu mi fai complimenti per quello che faccio io e io li faccio a te. Parliamo, restiamo in contatto, “sì, è un piacere conoscerti”, e magari dopo qualche settimana ci scambiamo delle opinioni sui nostri lavori e vediamo se possiamo esserci utili.

Chi riempe la posta privata con link su quello che fa, dopo un minuto dall’approvazione, non fa molta strada nella professione perché anche questo è considerato un modo per fare spam. Non mi ricorderò di te come persona, ma mi ricorderò di te come quello che mi ha inviato il proprio portfolio dopo 5 minuti che ci siamo conosciuti.

Insomma, ci sono regole di buona educazione (anche sui social) da rispettare.

6. Comunica anche offline. È importantissimo.

Frequentare eventi, gruppi offline, vivere fuori dai social è importantissimo perchè altrimenti resteremo sempre delle persone che comunicano molto online, ma sono asociali.

Ci sono delle associazioni, come ad esempio Fior di Risorse, che permettono di relazionarsi con altri professionisti. Poi in base alla propria professione ognuno ha i propri punti di riferimento. Quindi frequentare eventi, mostre, festival fotografici e fiere permettono di relazionarsi e conoscere curatori, altri fotografi, esperti del settore.

Molto utile perché, in un secondo momento, sarà molto più facile agganciare chi si stima su Linkedin e dirgli ‘ti faccio vedere i miei lavori‘.

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7. Linkedin è il tuo biglietto da visita, usa tutti gli strumenti che offre

Linkedin offre diversi strumenti per curare il proprio profilo. Uno importantissimo per i fotografi è di certo Slideshare che permette di caricare le presentazioni. Quindi via libera alle gallery per migliorare ulteriormente l’autorevolezza e far vedere subito quale lavoro sai fare.

L’ideale è fare inbound marketing, ovvero portare un altro utente a visitare il proprio profilo Linkedin; meglio ancora mostrando tutte le proprie capacità ed evitando l’effetto “lista della spesa“.

Ricapitoliamo

7 consigli profilo linkedin cristiano carriero

Silvia Parmeggiani
Silvia Parmeggiani
Giornalista freelance, scrive di attualità, cultura e viaggi per diverse riviste, cartacee e online. Inoltre, si occupa di comunicazione e crea contenuti per aziende, soprattutto per il web. Copy e social media manager freelance, è appassionata d'arte, fotografia e new media; inoltre, dal 2013 è co-fondatrice, redattore e responsabile dei social del webmagazine di fotografia “The Mammoth's Reflex”.

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