Chiara Capodici e Fiorenza Pinna hanno uno studio che si occupa dello sviluppo di progetti fotografici, 3/3, e da tempo tengono corsi sulla progettazione di libri fotografici (il prossimo lo terranno qui, a Officine Fotografiche Roma). La loro specialità è cercare di far risaltare le qualità di progetto fotografico tale per farne un libro fotografico di successo. Gli abbiamo chiesto quali sono i passi fondamentali per ideare e realizzare un libro fotografico. Ecco i loro consigli ‘how to do’.

 

 

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1 LEGGERE LIBRI E STUDIARE IL LINGUAGGIO
Per arrivare a capire gli elementi basilari della costruzione di un libro fotografico bisogna partire dai libri: leggerli, guardarli a fondo, per affinare la propria visione e capacità di analisi, e cercare degli esempi che aiutino a chiarirsi le idee. In questa fase iniziale si esplicitano nella ricerca le varie questioni che dovranno avere una risposta nel progettare un libro fotografico.

 

2 RACCOGLIERE E ANALIZZARE I MATERIALI 
Raduniamo tutti gli elementi necessari alla costruzione del progetto e all’argomentazione del concetto. Si mettono insieme, cercando relazioni e intersezioni, ispirazioni e studi, stimoli visivi, testuali e musicali, importanti per sostenere la struttura complessa del libro.
Guardare le foto nell’insieme per verificare se veramente il concept è coerente con quello che c’è sul tavolo è uno dei momenti più importanti. E’ necessario ritornarci tante volte qui e muoversi nella distesa di foto sul tavolo o sul pavimento, per dare coerenza alla struttura del progetto.

 

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3 ELABORARE UN PROGETTO DI LIBRO 
Sulla base dell’analisi di quello che c’è sul tavolo, arriva il momento di cominciare a pensare al libro, per mettere insieme quelli che possono essere gli elementi del nostro progetto, che deve tenere insieme, nel migliore equilibrio di forme e contenuti, il progetto fotografico, la struttura narrativa narrazione e le peculiarità dell’oggetto.

4 TORNARE INDIETRO UN GIRO. PUNTI DI RIFERIMENTO
Torniamo indietro un giro per riportare tutto sul tavolo e ripartire da qui, per stabilire quelli che saranno i punti di riferimento, visivi e spaziali, di layout e di narrazione, della struttura che vogliamo costruire.

 

 

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5 IL TEMPO PER UN EDITING COMPLESSO E PER IL CONFRONTO
Trovati i primi punti di riferimento, si può iniziare a comporre una narrazione nello spazio, utilizzando le foto per costruire finalmente un editing e una sequenza all’interno di un layout.
Il confronto con gli altri è contante nella masterclass che è prima di tutto un lavoro di gruppo, la condivisione e lo scambio estendono la possibilità di trovare soluzioni e innescano nuove idee. Confronto di gruppo. Confronto personale con gli insegnanti. Confronto con esperti esterni.

 

6 LA STAMPA DELLA PRIMA BOZZA CARTACEA 
Trovata una struttura grafica e una struttura narrativa, ci si può interrogare più distintamente sugli elementi che compongono l’oggetto, verificare e scegliere materiali, dimensioni e tecniche di stampa e allestimento.
Ma il lavoro è ancora ai primi passi: bisognerà infatti risalire e ridiscendere dal punto 4 al punto 8 molte volte, prima di raggiungere un risultato soddisfacente. Alla stampa della prima bozza, ne seguirà una seconda, una terza e forse altre prima di giungere a un buon equilibrio fra tutti gli elementi.

 

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7 IL CONFRONTO CON ESPERTI ESTERNI 
È il momento di uscire allo scoperto, fare i conti con il mondo e presentare il progetto e la bozza di lavoro ai migliori editori indipendenti italiani. Un momento di scambio prezioso, un primo riscontro sulla solidità del progetto.

 

8 L’IMPORTANZA DELLE STRATEGIE
L’intervento di un esperto internazionale approfondisce gli aspetti legati alle strategie per sviluppare un progetto editoriale, la possibilità per trovare la giusta visibilità in premi, concorsi, fiere e le indicazioni per delineare un percorso produttivo realizzabile.

 

 

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9 IL DUMMY DEFINITIVO
Arrivare a stampare una bozza di libro, il più possibile vicino alle intenzioni elaborate durante il corso è l’obbiettivo finale della masterclass, frutto di un continuo lavoro di studio, analisi, confronto e strategia, sarà il momento per mettere alla prova tutte le questioni e confrontarsi con le realtà e i limiti produttivi della stampa.

 

 

 

3/3

 

3/3 è uno studio di progettazione che, dal 2009, ha curato una serie di mostre, pubblicazioni e realizzato una serie di workshop legati all’editoria, in qualità di docenti e in collaborazione con fotografi quali Rinko Kawauchi, Anouk Kruithof, Rob Hornstra e Joachim Schmid. Il lavoro di 3/3 sul libro fotografico si pone al punto d’intersezione fra un pensare pratico, analitico, creativo, lì dove l’immagine entra in relazione con lo spazio, e la pagina stampata diventa un campo d’interazione in cui il nucleo concettuale e la dimensione narrativa di un progetto fotografico si confrontano con la consistenza materiale dell’oggetto libro. Nel 2010 ha avviato il progetto Little big press: una mostra periodica, una biblioteca e una libreria itineranti dedicate all’editoria fotografica indipendente e autoprodotta. Ultima delle mostre tematiche dedicate al libro fotografico, The book’s space (FOTOGRAFIA 2015) ne ha indagato le peculiarità attraverso un allestimento in orizzontale e verticale integrato da brevi interviste a fotografi e book designer consultabili sul sito di 3/3. Fra i volumi curati Saluti da Pinetamare di Salvatore Santoro, Sometimes I cannot Smile di Piergiorgio Casotti, In Bloom di Eleonora Calvelli (Postcart), i due volumi La città Nascosta e Rome LOVE per la collana Storie di Roma (Camera21), Alphabeth di Ezio D’agostino (Skinnerboox) e Aliqual di Massimo Mastrorillo (Skinnerboox). 3/3 è photoeditor di LAZLO, un magazine tematico indipendente.

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