ROMA. Si chiama “Verde Contemporaneo” ed è il nuovo lavoro fotografico di Daniele Cametti Aspri che descrive quella nuova tonalità di verde comunemente abbinata con il “Grigio Cemento” o il “Grigio Asfalto” nella giustificazione paesaggistica ed ambientalista dello sviluppo della nuova urbanizzazione ad alta densità e dei mega centri commerciali ecofriendly.

Il progetto sarà esposto il 9 e 10 maggio nella galleria Interno 14 nell’ambito di “Niente da vedere”, la mostra collettiva inserita nel circuito di Open House Roma, annuale evento di architettura romano.

 

 

 

Una tonalità solitamente usata con parsimonia attraverso spennellate di alberelli di piccolo fusto di giovane età confinati in aiuole asfittiche che sicuramente ne fungeranno anche da tomba in breve tempo. Parimenti, il verde contemporaneo è presente anche nei rendering dei progetti urbanistici di studi di architettura blasonati e spesso viene usato con successo come alibi ad opere di cementificazione massiccia.

La realtà è spesso diversa dalla fantasia degli architetti. Nel percorrere le strade delle nuove periferie della periferia la nostra percezione visiva è stimolata da immagini inconsuete. Contrasti evidenti di spazi verdi costretti dal cemento in zone al limite della città ma circondate dalla campagna. Un contrasto che appare ancora più evidente vista l’ampiezza dell’orizzonte. Un connubio di colori inatteso per una società che dovrebbe tendere alla vivibilità ed a sistemi urbani eco-compatibili.

 

ph  Daniele Cametti Aspri
ph Daniele Cametti Aspri

 

Ma a tutto esiste una spiegazione. Il “Verde contemporaneo” è infatti il frutto di un paradosso nell’attuale regolamentazione per l’affidamento di appalti di urbanizzazione ed il loro rapporto con la realizzazione di servizi pubblici affidatigli dalle amministrazioni comunali. A fronte delle concessioni edilizie di grandi insediamenti urbani, spesso collegati con centri commerciali, le amministrazione affidano ai costruttori la realizzazione delle strutture di servizio pubblico: rete idrica, strade, parcheggi e aree di verde pubblico. Queste opere vengono realizzate dal costruttore al posto del pagamento di oneri edilizi all’amministrazione e rappresentano un’ulteriore occasione per incrementare il margine di profitto a discapito della qualità di vita. Da qui la definizione “Opere di urbanizzazione a scomputo” e la nascita del “Verde contemporaneo” che si erge a simbolo dell’ennesima attività lucrativa a scapito del benessere della comunità.

 

 

 

Daniele Cametti Aspri è nato a Roma nel 1968. Nel 1989, all’età di 19 anni, ha fondato la rivista cinematografica professionale Acting News, che dirige a tutt’oggi sul web ed è un punto di riferimento per l’informazione sulla produzione cinematografica in Italia. Vista l’inclinazione tecnica e creativa, nel 2000 fonda una società di Authoring che affianca all’attività giornalistica e tutt’oggi realizza DVD e Blu Ray per le maggiori case di distribuzione home-video. Da sempre grande appassionato di comunicazione, grafica ed immagine sia cinematografica che fotografica, nel 2003 si avvicina alla fotografia con la nascita di suo figlio, ed inizia a frequentare workshop e corsi presso la struttura di Officine Fotografiche a Roma. Da allora non ha più smesso. Ha esposto in numerose collettive e personali: nel 2012 al Festival Fotoleggendo con Gente di Capocotta; nel 2013 al Naked City Fest, American Dream; nel 2013 al Festival Fotografia di Roma, Unrelated; nel 2014 a Foiano Fotografia, Verde Contemporaneo; nel 2015 a 2NC Fest, Dark Cities/Verde Contemporaneo; nel 2015 presso The Mill, Dark Cities (solo exibition); 2015 presso MIA FAIR, Dark Cities.

 

[quote_box_center] Insieme a “Verde Contemporaneo” di Daniele Cametti Aspri, il progetto fotografico collettivo “Niente da vedere” nelle stesse date propone anche i lavori fotografici di Vincenzo Labellarte (“Assedio”), Paolo Fusco (“Insulae”) e Sergio Figliolia (“Blank”), per puntare i riflettori sui paradossi visivi di una Roma puntellata dai “segni della modernità” e indagare i loro ruoli nei processi di percezione e vivibilità degli spazi cittadini. Il programma completo dell’evento vede, accanto alla mostra fotografica, un evento video (presso Corte) e una rassegna cinematografica (presso il Kino) con tavola rotonda per indagare la trasformazione degli spazi urbani romani.[/quote_box_center]

 

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Verde Contemporaneo.

Niente da vedere_Open House.

Quando: 9/10 maggio 2015

Dove: Interno 14, via Carlo Alberto 63, Roma

Orari: sabato 9 maggio dalle 11 alle 22 ; domenica 10 maggio dalle 11 alle 22

Aperitivo sabato 9 maggio alle 19

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