MILANO. Questi sono gli ultimi giorni per poter vedere la mostra ‘Portraits of America’ di William Albert Allard ad Area 35 in zona Navigli. Fino al 30 giugno infatti rimarrà aperta al pubblico la possibilità di entrare nella galleria di via Vigevano per esplorare i luoghi e le società ritratte da Allard e scoprire, in un affascinante racconto per immagini, l’America in tutta la sua diversità.
La galleria ben si presta ad accogliere le stampe di medio e grande formato di grande effetto con l’esaltazione di quello che per Allard non è un particolare da poco: il colore. Considerato uno dei pionieri del colore, è attraverso i toni accesi e i colori carichi che Allard ci regala uno spaccato della società america (dalle comunità Amish ai cowboy dei rodei) dai contorni quasi pittorici i cui dettagli ci rimangono impressi a lungo.
Come racconta in un’intervista, questa è la ‘nascita’ del suo rapporto col colore.
[quote_box_center]La fotografia è tutta una questione di luce. La fotografia a colori ha a che fare con la luce; ma non ho mai sviluppato una giusta terminologia a riguardo. La sento. Quando ho iniziato come fotografo professionista al National Geographic, il colore non era menzionato nel mio curriculum. Quel giorno del 1964, mi trovavo a Washington, precisamente nell’ufficio di Bob Gilka, il direttore responsabile della fotografia per la rivista, il quale voleva prendermi in considerazione per un possibile stage. Mi ha chiesto: “Come ti trovi con il colore?”. “Non mi preoccupa,” ho risposto. Considero ancora la mia risposta come niente meno che totalmente onesta. Come poteva preoccuparmi? Non avevo mai caricato un rullino a colori nella mia fotocamera. Ma, appena tornato a casa a Minneapolis, l’ho fatto. Sono arrivato ad amare la pellicola a colori abbastanza presto. Da quel momento in poi, sebbene mi piaccia guardare delle bellissime stampe in bianco-e- nero, ho voluto solo lavorare a colori. Ho ancora quel primo rullino a colori. (tratto dal catalogo del festival Cortona On The Move) [/quote_box_center]
L’esposizione fa parte di “Hungry Eyes” una rassegna fotografica -divisa in quattro tempi per quattro autori- dedicata all’alimentazione delle idee, della cultura e della conoscenza che sarà anche palcoscenico di una serie di eventi ed happening sui temi dell’Expo realizzati dalle diverse realtà del territorio toscano. La mostra è promossa dal festival internazionale di fotografia Cortona On The Move che ha già ospitato le opere di Allard.