Abbiamo incontrato Alain Laboile nel circuito del Festival Le Voies Off, la manifestazione fotografica concomitante a Les Rencontres d’Arles che dura fino al 22 settembre in molti locali adibiti in città.

Il fotografo francese è noto per il racconto in immagini della vita dei suoi figli e della moglie nella loro casa provenzale. E le sue immagini, circa una decina, sono state accolte nella mostra dal titolo Regards d’Enfants – Occhi di bambino, sulla tematica del mondo dell’infanzia. Insieme a lui anche altri 22 artisti.

laboile arles 2019

Laboile al Voies Off Festival

Il Voies Off Festival raccoglie un percorso di mostre e iniziative fotografiche indipendenti che sbocciano ad Arles ogni anno per i Rencontres d’Arles. Incontri serali con proiezioni della fotografia emergente, letture portfolio e notti di divertimento all’Arcivescovado, con una programmazione artistica contemporanea sono il mood del festival che convive accanto a Les Recontres.

In questo scenario, al ristorante La Place des Photographes, in Rue Réattu 1bis, abbiamo avuto modo di incontrare ed intervistare l’artista fotografo Alain Laboile.

Vedere il mondo con gli occhi di un bambino

Padre di sei figli, con un passato da scultore, Laboile inizia a documentare le scene quotidiane di vita della sua famiglia una decina di anni fa.

Insieme vivono nelle campagne provenzali e non hanno la televisione. Per questo, i suoi figli giocano liberamente, spesso a contatto con la natura da cui sono circondati, con una fantasia aperta e senza freni.

Che sia la libertà di giocare nell’acqua, che siano all’interno delle mure domestica o ancora nell’ambiente circostante, la spontaneità e le scene ludiche degli scatti sono la forza poetica della produzione fotografica di Laboile.

Una vita ai margini del mondo, senza tempo e completamente immerso nel mondo dell’infanzia. Come lui stesso afferma: “Scatto foto ogni giorno e ad oggi il mio album di famiglia e’ abbastanza grande ma ogni foto e’ stata fatta così, al volo, naturalmente, ma dietro ad ognuna di essa c’è una piccola storia che ho voluto raccontare.”

Il suo è un lavoro molto personale e che talvolta entra nell’intimità.

Alain Laboile

Abbiamo incontrato Alain Laboile nel circuito del Festival Le Voies Off, la manifestazione fotografica concomitante a Les Rencontres d’Arles che dura fino al 22 settembre in molti locali adibiti in città.Video Terry Peterle

Pubblicato da The Mammoth's Reflex su Mercoledì 11 settembre 2019

The Summer of the Fawn, il libro di Alain Laboile

L’ultimo suo libro, dal titolo “The Summer of the Fawn”, è edito dalla casa editrice tedesca KEHRER ed è uscito proprio questa estate. E’ una raccolta di nuove immagini inedite dei suoi figli, cresciuti ma sempre liberi di passare il tempo della vita nella loro libertà.

La copertina del libro vede una delle figlie rannicchiate davanti ad un cerbiatto, che si era avvicinato alla casa della famiglia Laboile in stato di abbandono. Come ci racconta l’autore: “Questo è stato un modo per rappresentare la vicinanza, la somiglianza che noi abbiamo con la natura, era un modo per fotografare il rispetto che dobbiamo tenere. Questo libro contiene una selezione di immagini che amo molto e che rappresentano una sintesi della mia vita e di quella dei miei figli”.