La Russia messa a nudo alla Huis Marseille

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OLANDA. Alla Huis Marseille, fino al prossimo 9 marzo, sarà messa a nudo l’anima russa con alcuni scatti rappresentativi del territorio, della gente, degli usi e dei costumi. Scatti in bianco e nero, ritratti e panorami; ogni fotografo racconterà a modo suo un lato nascosto della Russia. Il fotografo olandese Rob Hornstra, per esempio, la racconterà per particolari (come i bambini al campo estivo o i piatti di cibo nella prigione); il fotografo russo Oleg Klimov, invece, racconterà la relazione della Russia con l’acqua, un viaggio attraverso le rive dei grandi fiumi, tra cui il Volga, il Neva e l’Oka, legati al commercio e alla pesca. Ancora, Olga Chernysheva racconterà la russia attraverso le persone comuni o il rapporto tra oggetti e figure.

 

Oleg Klimov Visser sorteert de vangst in het ruim. Ochotka Zee / Kamtsjatka. Augustus 2007 © Oleg Klimov
Oleg Klimov
Visser sorteert de vangst in het ruim. Ochotka Zee / Kamtsjatka.
Augustus 2007
© Oleg Klimov

 

Golden Years. La Russia di Rob Hornstra. Alla Huis Marseille sarà in mostra una grande retrospettiva del suo lavoro in Russia negli ultimi dieci anni. Le fotografie di Hornstra sono nella tradizione documentaria. Il suo è uno stile del tutto originale e le sue immagini sono contrassegnate da un carattere narrativo e pittorico. Hornstra ha raccontato gli abitanti tipici delle varie regioni russe: i veterani, i drogati, gli artigiani, i pazienti, le prostitute, i musulmani, i figli e le amanti, le casalinghe e gli artisti. Un racconto di amore-odio di un pittoresco paese e la sua gente. Rob Hornstra (1975) ha firmato progetti a lungo termine in Islanda, Paesi Bassi e Russia. Nel 2004 si è laureato con lode presso l’ hku con il suo libro “Communism & Cowgirls [Tsjeljabinsk – Russia]” , che gli ha permesso di vincere il premio olandese Photo Academy Award. Con l’aiuto del crowdfunding, ora Hornstra sta lavorando insieme allo scrittore Arnold van Bruggen su una serie di libri legati con ‘The Sochi Project ‘.

 

Rob Hornstra Angarsk, Rusland, 2008 Angarsk, Russia, 2008 © Rob Hornstra / Flatland Gallery Een medewerker bereidt vis in de gaarkeuken van een grote Siberische Cementfabriek. Employee preparing fish in the cement factory’s canteen.
Rob Hornstra
Angarsk, Rusland, 2008 Angarsk, Russia, 2008
© Rob Hornstra / Flatland Gallery
Een medewerker bereidt vis in de gaarkeuken van een grote Siberische Cementfabriek.
Employee preparing fish in the cement factory’s canteen.

 

Oleg Klimov. Lungo le rive della Russia. Dopo anni di reportage sul Caucaso, Asia centrale e altri focolai di disordini nella ex Unione Sovietica, il fotografo russo Oleg Klimov ha scelto di raccontare le storie di quei paesi che ancora oggi vivono una relazione profonda con l’acqua. In termini di superficie, la Russia rimane il più grande paese del mondo e fiumi e canali sono stati i percorsi di trasporto più efficienti da tempo immemorabile, non solo per i commercianti e i soldati che dovevano attraversare il paese ma anche per gli zar e i leader di partito. Negli ultimi anni Klimov ha percorso in barca, o nel suo yacht, i corsi d’acqua e mari russi. Ha visitato i Gulag del nord siberiano, incontrato i pescatori della Kamchatka e i primi stalinisti campi di lavoro forzato sotto il Mar Bianco, ha viaggiato sull’Oceano Pacifico in Estremo Oriente e fotografato gli insediamenti e basi militari lungo il Volga. Oleg Klimov (Tomsk / Siberia, 1964) ha studiato astrofisica presso l’Università di Kazan. Ha lavorato dal 1991 in poi come fotografo di guerra, anche per la NRC Handelsblad; nel 2004 alla Huis Marseille ha esposto ‘Eredità di un Impero’. Nel dicembre 2013 la IKON TV ha trasmesso ‘Lettere a me stesso’, un documentario della film-maker olandese/russo Maja Novikova che raccontato la vita di Oleg Klimov come un ex fotografo di guerra .

 

Oleg Klimov Illegale krabvangst in de Ochtoka Zee / Kamtsjatka. Augustus 2007. © Oleg Klimov
Oleg Klimov
Illegale krabvangst in de Ochtoka Zee / Kamtsjatka.
Augustus 2007.
© Oleg Klimov

 

Olga Chernysheva : ‘Windows’ e ‘On Duty’. Sono semplici i soggetti ritratti da Olga Chernysheva. La fotografa russa guarda la gente comune e gli oggetti comuni, rivela il quotidiano con la fotografia, senza nessuna forma di cinismo. In ‘On Duty’ (2007) racconta in una serie di ritratti la gente comune: assistenti della metropolitana di Mosca, persone viste ma non notate. In ‘Windows ‘, invece, Olga racconta sedici scorci di interni ritratti dalle finestre delle case russe e mostrate su iPad. La Chernysheva esamina la relazione tra oggetti e figure e, in particolare, i modi in cui le persone entrano in rapporti non facili con gli spazi che occupano. Per lei , l’arte è “un piccolo ufficio che svolge attività di ricerca nella verità poetica della vita”. Olga Chernysheva (Mosca, 1962) ha studiato presso l’Istituto Gerassimov di Cinematografia di Mosca 1981-1986 e al Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam 1995-1996.

 

Olga Chernysheva On duty, 2007 Courtesy of DIEHL Berli
Olga Chernysheva
On duty, 2007
Courtesy of DIEHL Berli

 

Oltre all’anima russa, anche altre due esposizioni alla Huis Marseille.

Sarkis: ‘Ritratti del Ring’. Gli elfi, gli orchi, i maghi e gli hobbit popolano la Saga de “Il Signore degli Anelli” di Tolkien. Formano una cultura unica, in cui le forze del bene e del male sono impegnate in una lotta costante per la supremazia. E’ questa lotta tra bene e male che Sarkis ha comunicato anche nelle riproduzioni in miniatura di 54 personaggi della saga che ha, poi, fotografato in volto. Alla Huis Marseille ci sono 30 dei suoi ritratti mentre l’altra parte del progetto potrà essere vista in un video realizzato appositamente per questa mostra da Emma van der Put. Sarkis (Istanbul, 1938) vive e lavora a Parigi. Nelle sue opere si assiste ad una perfetta integrazione della cultura d’origine con la tradizione occidentale e con le realtà locali in cui è chiamato ad intervenire e i suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo.

 

Willie Doherty Seepage 2011 c-print mounted on aluminium faced with non-reflective Plexiglas 122 x 152 cm Collection Huis Marseille
Willie Doherty
Seepage 2011
c-print mounted on aluminium faced with non-reflective Plexiglas
122 x 152 cm
Collection Huis Marseille

 

Willie Doherty e la collezione Huis Marseille. In mostra anche due grandi opere di recente acquisizione da parte della Huis Marseille. Si tratta delle opere di Willie Doherty ‘infiltrazioni’ e ‘To the Border, a Fork in the Road’ , effettuate alla fine del secolo scorso ma stampate solo recentemente. Lungo la linea di frattura della escalation di violenza tra cattolici e protestanti irlandesi, Doherty traccia e articola le cicatrici della città in maniera sobria ma potente.

Infowww.huismarseille.nl

 

 

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