Delrio inaugura l’edizione 2013 di Fotografia Europea

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REGGIO EMILIA. “Una festa di inizio primavera, per una città ‘delle persone’ dove la cultura resta un servizio prioritario, che resiste nonostante la crisi e i tagli e continua a creare benessere e coesione sociale”. È con queste parole che il sindaco e ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Graziano Delrio ha aperto il suo saluto oggi, venerdì 3 maggio, nei Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia, all’inaugurazione dell’ottava edizione del festival di Fotografia Europea, promosso dal Comune di Reggio Emilia con il supporto di numerosi partner, punto di riferimento nazionale e internazionale nel panorama degli appuntamenti dedicati alla fotografia.

 

“Cambiare: fotografia e responsabilità” con un approccio sempre più globale e contemporaneo è appunto il tema che caratterizza quest’anno Fotografia Europea, manifestazione che per l’occasione si allarga oltre i confini dell’Europa, facendo sì che il festival affronti il tema nel modo più ampio. Una manifestazione che, come a ricordato lo stesso Delrio davanti alla folta platea di autorità, cittadini e volontari raccolta nel Chiostro grande di San Pietro, è diventata negli anni evento culturale internazionale capace di attrarre sempre più visitatori, dai 69.000 della prima edizione, nel 2007, ai 170.000 del 2012.

 

Folla all'inaugurazione della manifestazione (foto di Enrico Rossi, Reggio Emilia)
Folla all’inaugurazione della manifestazione (foto di Enrico Rossi, Reggio Emilia)

 

“Cambiare, vedere con occhi nuovi la realtà, accettare che la realtà è più avanti di noi e trovare perciò gli stimoli per poterla interpretare”, ha aggiunto Delrio riferendosi al tema di Fotografia Europea 2013 e ricordando tra l’altro alcuni dei numeri che caratterizzano la vitalità della cultura a Reggio Emilia, come gli 843.000 utenti delle biblioteche, i 93.000 spettatori dei teatri, i 770 studenti dell’istituto musicale. “Tutto questo nonostante i tagli. Perché dobbiamo ricordare che i problemi più grandi, in particolare per la cultura, non sono originati dalle città, ma dal governo centrale, che ha depresso il talento italiano e frenato un nuovo Rinascimento. La cultura è infatti il nostro ‘petrolio’, la vera infrastruttura della nostra vita nazionale. Giornate come questa ci regalano invece uno sguardo nuovo, lo sguardo di chi ha sempre un atteggiamento di messa in discussione, di chi ritiene di non avere compreso tutto a fondo. Anche l’uomo più mediocre, se guarda la realtà con i suoi occhi, diventa geniale” ha concluso Delrio.

 

Sono iniziati così oggi i tre giorni inaugurali di Fotografia Europea (3, 4 e 5 maggio) che proseguirà sino al 16 giugno con installazioni, conferenze, incontri, workshop, proiezioni e spettacoli, che faranno da cornice alle quasi 400 mostre che hanno aperto i battenti un po’ dappertutto in città e in provincia, dalle splendide sedi storiche e più istituzionali a location più informali ma comunque di grande fascino, a testimonianza di quanto il festival sia considerato palcoscenico privilegiato dagli artisti e al tempo stesso della diffusa voglia di partecipare di tutta la comunità.

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