Stories, i libri ispirano gli scatti di Paolo Gotti

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BOLOGNA. Il 16 dicembre alle 18,30 nel foyer del Teatro Duse di Bologna inaugurerà la mostra Stories, un viaggio tra fotografia e letteratura del fotografo Paolo Gotti. La mostra prende ispirazione dalle trame avvincenti di alcuni tra i più celebri romanzi di tutti i tempi a livello internazionale.

 

daniel_defoe_da_robinson_crusoe_1719
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Il libro mette in scena la complessità del mondo, ne è la sua fotografia. Ma se il libro è il riflesso della realtà, è altrettanto vero che la realtà trova spesso ispirazione nei libri. Con la serie fotografica Stories il fotografo bolognese Paolo Gotti conduce un’indagine diametralmente opposta rispetto a quella dell’editore alla ricerca della copertina di un libro. Gotti è partito, infatti, dalle immagini fotografiche che ha scattato personalmente nei suoi innumerevoli viaggi intorno al mondo per ritrovare poi le trame a cui potrebbero essere idealmente collegate. Ad ogni immagine è associata una citazione tratta, di volta in volta, da libri diversissimi tra di loro: grandi classici e romanzi contemporanei, raccolte di racconti o narrazioni storiche.

 

pino_cacucci_da_la_polvere_del_messico_1992
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Ed ecco dunque che si susseguono una dopo l’altra le interpretazioni visive di Robinson Crusoe (1719) di Daniel Defoe, Cime tempestose (1847) di Emily Brontë, Anna Karenina (1877) di Lev Tolstoj, L’isola del tesoro (1883) di Robert Louis Stevenson, Racconti dei mari del sud (1921) di William Somerset Maugham, Sulla strada (1957) di Jack Keruac, Cent’anni di solitudine (1967) di Gabriel García Márquez, Il nome della rosa (1980) di Umberto Eco, La polvere del Messico (1992) di Pino Cacucci, Oceano Mare (1993) di Alessandro Baricco, Vergogna (1999) di J. M. Coetzee, per finire con La strada (2006) di Cormac Mc Carthy. 13 immagini per 12 romanzi di autori differenti che Paolo Gotti ha amato, che in qualche modo hanno scandito la sua storia personale, così come i suoi viaggi e le sue fotografie, che il fotografo compie ormai da quarant’anni attraverso tutto il pianeta. Il monumentale repertorio fotografico di Gotti conta infatti oltre 10.000 fotografie scattate in oltre 70 paesi nei cinque continenti. L’unico romanzo che è citato in due immagini differenti è Cent’anni di solitudine di Gabriel García Márquez, in omaggio alla recente scomparsa del grande scrittore.

 

gabriel_garcia_marquez_da_centanni_di_solitudine_1967_2
gabriel_garcia_marquez_da_centanni_di_solitudine_1967_2

 

Paolo Gotti nasce a Bologna e si laurea in architettura a Firenze, dove frequenta il Centro di studi tecnico cinematografici conseguendo nel 1971 un attestato di idoneità alla professione di fotografo. Nel 1974 sceglie l’Africa come meta del suo primo vero viaggio, quello in cui, come dice l’artista, “si sa quando si parte ma non si sa quando si torna”. Con la sua vecchia Land Rover attraversa il Sahara fino al Golfo di Guinea in Costa d’Avorio per poi fare ritorno in Italia dopo quasi 5 mesi a bordo di un cargo merci. In seguito a questa avventura che lo segna profondamente, intraprende a tempo pieno l’attività di architetto, grafico e fotografo. Dopo varie esperienze nel campo della pubblicità, e una maturata esperienza nello Still life, si dedica sempre più al reportage. Gira il mondo con la sua Nikon per immortalare persone, paesaggi e situazioni che archivia accuratamente in un gigantesco atlante visivo, da cui nascono i calendari tematici che realizza da circa vent’anni. L’obbiettivo della sua macchina fotografica è in oltre 70 paesi tra cui Niger, Cina, Haiti, Brasile, Messico-Guatemala, Nepal, Ceylon-Maldive, Indonesia, USA, Canada, Thailandia, Caraibi, Malesia, Miami, Yemen, Venezuela, Filippine, Cuba, India, Cile, Bolivia, Islanda, Australia, Colombia.

Info: www.paologotti.com

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