Storia di un viaggiatore, ecco gli scatti di Roberto Salbitani

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MILANO. Inaugura domenica 10 novembre al Museo di Fotografia Contemporanea (Villa Ghirlanda, via Frova 10, Cinisello Balsamo) la mostra “Storia di un viaggiatore” con gli scatti di Roberto Salbitani.

 

Roberto Salbitani, Viaggio 1974-1982
Roberto Salbitani, Viaggio 1974-1982

 

Per coerenza di comportamento, aspirazione a mantenere la sua ricerca in una condizione di “purezza” rispetto alle contaminazioni del mercato, forte senso di libertà personale, Roberto Salbitani, dopo esordi grazie ai quali si è imposto come uno dei fotografi che negli anni Settanta hanno rinnovato la fotografia italiana, ha scelto la strada di una ricerca per molti aspetti solitaria.

 

Roberto Salbitani, La città invasa, Parigi, 1976
Roberto Salbitani, La città invasa, Parigi, 1976

 

La sua fotografia, di tono esistenziale, profondamente introspettiva e talvolta visionaria, presenta forti accenti critici nei riguardi dei valori e dei comportamenti omologati e conformisti che guidano la società contemporanea. Da sempre intreccia il suo lavoro fotografico con l’impegno come insegnante e con l’approfondimento delle tecniche di stampa di cui è grande conoscitore e maestro. Il tema costante del suo lavoro è il rapporto difficile, anche drammatico, tra l’uomo contemporaneo e l’ambiente, distrutto e perduto, in cui vive.

 

Roberto Salbitani, Primero-el-hombre, Barcellona, 1985
Roberto Salbitani, Primero-el-hombre, Barcellona, 1985

 

La mostra proposta dal Museo di Fotografia Contemporanea comprende i sei più importanti lavori del fotografo, tutti caratterizzati da lunghe narrazioni protratte nel tempo: La città invasa, 1972-1984, dedicato alla aggressiva presenza delle immagini, pubblicitarie e non, nella città contemporanea; Viaggio, 1974-1982, sul treno come luogo degli incontri casuali e della sospensione esistenziale; Dalle mille e una notte (passate al cinema), 1973-1980, magico insieme di immagini tratte da film e fotografate al cinema; Viaggio in terre sospese, 1975, immagini del paesaggio dall’abitacolo dell’automobile; Il punto di vista del topo, 1990-1998, un percorso fuori dalle strade principali in cerca dei segni dell’invasione della campagna da parte della città; Autismi, 1997-2006, sull’automobile come simbolo del potere e sostituto del sesso, capace di creare nell’uomo gravi forme di dipendenza; Venezia. Circumnavigazioni e derive, 1971-2007, lungo “poema” dedicato alla sua città d’elezione composto di ricordi, sogni, visioni fuori dal tempo.

 

Roberto Salbitani, Venezia circumnavigazioni e derive, 1971-2007
Roberto Salbitani, Venezia circumnavigazioni e derive, 1971-2007

 

La mostra sarà corredata da una serie di approfondimenti dedicati al tema del viaggio che partiranno nel mese di novembre e, in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana (all’interno del Cinema Area Metropolis 2.0 di Paderno Dugnano) saranno esposte alcune delle opere più significative di Roberto Salbitani dalla serie Viaggio. Il museo, inoltre, presenterà un corso di approfondimento dedicato al viaggio articolato in quattro incontri con professionisti e fotografi che ne hanno fatto l’oggetto privilegiato della loro ricerca artistica e umana.

 

 

Roberto Salbitani, Venezia circumnavigazioni e derive, 1971-2007
Roberto Salbitani, Venezia circumnavigazioni e derive, 1971-2007

 

 

Roberto Salbitani è nato a Padova nel 1945. Inizia a fotografare nei primi anni Settanta durante i molti viaggi che compie in Italia, Europa, America come giornalista di fotografia e di cinema. La dimensione del viaggio, degli incontri e delle esplorazioni fuori programma, diventa da quel momento una costante del suo modo di porsi in rapporto con il mondo, che sia rappresentato dalle città in crescita, dalle periferie devastate, dai territori snaturati dal violento processo di urbanizzazione contemporaneo, da lui definiti “terre perse”, o da luoghi elettivi nei quali cercare di recuperare un rapporto liberatorio con la natura. Nel 1980 fonda insieme a Franco Paolini il Centro Fotografia Giudecca, attivo fino al 1985 nell’isola veneziana con corsi, workshop, dibattiti, iniziative di coinvolgimento dei cittadini. Nel 1986 in una fattoria di Mogginano (Arezzo) dà vita alla Scuola di Fotografia nella Natura, con corsi e attività fotografiche sul territorio fino al 1996. Successivamente la scuola viene spostata a Tredozio (Faenza) e a Sovicille (Siena). Negli anni Novanta iniziano i suoi “corsi in viaggio”, esplorazioni fotografiche di gruppo in luoghi segnati dalla presenza di antiche civiltà, come i siti etruschi e le antiche terme della Toscana e dell’Alta Tuscia, o caratterizzati da una natura forte e coinvolgente, come i vulcani, Stromboli prima e l’Etna poi. Dalla fine degli anni Novanta vive a Roma. Tiene regolari corsi presso il CRAF di Spilimbergo. Salbitani ha esposto il suo lavoro in Italia, Europa, Stati Uniti. Queste le sue principali pubblicazioni: Immaginesimo, Comune di Modena, 1974; La città invasa, Punto e Virgola, Modena, 1978; Incontri con animali straordinari, Mugnai Editore, Montevarchi, 1992; Minatori dell’argento. Lotte agli alogenuri in camera oscura, CRAF, Spilimbergo, 1994; Il viaggio. Fotografie 1971-1994, CRAF, Spilimbergo, 1994; Venezia. Circumnavigazioni e derive, Editrice Quinlan, Bologna, 2012.

 

La mostra al Museo di Fotografia Contemporanea è accompagnata da un libro che ha lo stesso titolo della mostra, Roberto Salbitani. Storia di un viaggiatore, edito da Postcart, Roma. 

 

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