L’Italia industriale negli scatti di Stefano Robino

-

spot_img

MILANO. Dal 25 novembre 2014 all’8 febbraio 2015 al CMC – Centro Culturale  (via Zebedia 2) si terrà la mostra Stefano Robino. Il fare, il limite, la bellezza. Alle origini di un’Italia industriale. L’esposizione, curata da Enrica Viganò e Camillo Fornasieri, è la seconda tappa della trilogia “l’uomo e il fare”, sviluppata da Cmc in collaborazione con Admira, che rappresenta un ideale approccio fotografico ai contesti di lavoro nelle nostre società.

 

Stefano Robino, FIAT Grandi Motori: fase di montaggio, cm 17,0 x 20,2
Stefano Robino, FIAT Grandi Motori: fase di montaggio, cm 17,0 x 20,2

 

 

Stefano Robino lavorava nel cuore di quell’Italia industriale che nel dopoguerra stava ripartendo con tutta la fiducia in un futuro migliore dopo gli anni bui della guerra. Dal suo punto di vista privilegiato – responsabile fotografico e pubblicitario della Fiat Grandi Motori a Torino e Trieste – l’autore riuscì a cogliere la vita dei lavoratori e la potenza delle macchine in una interconnessione in cui l’orgoglio del fare si fonde con il vigore del costruire. Una rassegna inedita che raccoglie 45 fotografie, per lo più vintage prints, di Stefano Robino, dagli esordi su Life del 1951 a L’Europeo del 2012, presentate insieme a documenti, riviste e materiali pubblicitari originali di un’epoca che inizia a guardare alla fotografia come mezzo privilegiato della comunicazione.

 

Stefano Robino, Ferrovia Torino - Milano nella periferia di Torino, cm 30 x 39,7
Stefano Robino, Ferrovia Torino – Milano nella periferia di Torino, cm 30 x 39,7

 

La vita e i motori dei poli industriali del Nord Italia, dove si intreccia la vicenda biografica di Robino, offrono all’autore l’occasione di sperimentare una nuova cifra nel linguaggio fotografico che non lascia spazio all’interpretazione melensa e punta invece sull’oggettività del racconto. Le opere di Robino, stimato autore fin dal suo esordio nel mondo della fotografia, rispecchiano la sua formazione come pittore nella Torino degli anni ’40 e segnano anche uno scarto e una novità rispetto al panorama dell’epoca dominato dai circoli fotografici amatoriali alla ricerca di una sintesi tra arte e documento.

“Fotografo con lo stesso spirito col quale si scolpisce un marmo. Cerco di scavare le mie luci ed ombre e ricavare, con cose vive, quelle forme che tanto mi appassionano”.

 

Stefano Robino, Alla partenza della Cristoforo Colombo, Genova 1957, cm 45,7x36,1
Stefano Robino, Alla partenza della Cristoforo Colombo, Genova 1957, cm 45,7×36,1

 

La mostra propone fotografie in bianco e nero con tratti sperimentali e classici che si alternano a prova della grande maestria di Robino anche in camera oscura. Con Robino la fotografia fa il suo profetico ingresso all’interno di cantieri e delle Officine Grandi Motori in un confronto tra uomo e macchine grandi come nuove cattedrali. Una fotografia, a livello estetico e culturale, che sembra rieditare quei momenti e quella stagione del primo ‘900 mostrando invece tutta la nuova problematica di aspettative e clima umano, insieme alle mutazioni del nascente paesaggio industriale e delle periferie. Stefano Robino, famoso fin dalla pubblicazione su Life per i suoi ritratti e scorci con bambini, instaura un’analoga immedesimazione nel rapporto tra l’uomo e la macchina, nell’industria come ‘luogo’ e come manufatto monumentale, cogliendo il limite e il fascino dei suoi nuovi ambienti.

 

Stefano Robino, Basse di Stura, 1969, cm 16,7 x 23,5
Stefano Robino, Basse di Stura, 1969, cm 16,7 x 23,5

 

Stefano Robino. Nasce nel 1922 a Torino, dove ancora risiede. Nel 1939 inizia la professione come disegnatore tecnico alla FIAT Grandi Motori. Comincia a fotografare nel 1940. Dopo la guerra, nel tempo libero, frequenta gli studi dei pittori Sartorio e Spazzapan. Si dedica all’attività di pittore esponendo in mostre personali e collettive. Aderisce alla Sezione fotografica del «Gruppo Sportivo Culturale FIAT», facendosi coinvolgere nella vita espositiva e culturale del gruppo stesso. Le sue immagini mediate attraverso mostre e una cospicua periodistica, nazionale e internazionale, gli varranno in tutto il mondo molti premi, consensi e notorietà. Arricchisce la sua visione all’interno degli oggetti di altre realtà facenti parte del suo vissuto, dei percorsi di vita collettivi e soprattutto guarda al mondo del lavoro e della vita sociale (brefotrofio, lavoro protetto), della periferia cittadina e del nuovo nascente paesaggio industriale. Nel 1965 diventa responsabile del laboratorio fotografico della FIAT Grandi Motori di Torino, e tra il 1971 e il 1974 è responsabile dell’Ufficio Pubblicità della Grandi Motori Trieste. Le sue fotografie sono state pubblicate da riviste di tutto il mondo, quali LIFE, US Camera, ModernPhotography, PopularPhotography, LEICA Fotografie, La Stampa, Ferrania, L’Europeo, Rivista Italiana, Progresso Fotografico, e molte altre. Nel 2002 i nuovi uffici della Direzione, Organizzazione, Pianificazione, Sviluppo e Gestione delle Risorse Umane della Regione Piemonte, sono stati interamente arredati con 100 suoi grandi pannelli fotografici.

 

Info: www.centroculturaledimilano.it

The Mammoth's Reflex
The Mammoth's Reflexhttps://www.themammothreflex.com
Tutte le news sulla fotografia condivise dalla redazione. Contact: redazione@themammothreflex.com

Fotografia Europea 2024

spot_img

Ultimi articoli

Mostre ed eventi: tutta la bellezza di Fotografia Europea 2024

È ormai tutto pronto per la nuova edizione di Fotografia Europea 2024 a Reggio Emilia. Il festival fotografico, ormai...

Cosa vedere alla Biennale della Fotografia Femminile di Mantova?

Giunta alla terza edizione, la Biennale della Fotografia Femminile di Mantova per il 2024 si trasformerà per un mese...

Eve Arnold, 170 fotografie da vedere a Forlì

Le sale del Museo Civico San Domenico di Forlì si aprono a una leggenda della fotografia del XX secolo:...

You might also like
- potrebbero interessarti -