Lonato del Garda ospita una magica retrospettiva su Mario Giacomelli

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La Rocca visconteo veneta di Lonato del Garda, in provincia di Brescia, ospita una grande mostra dedicata a Mario Giacomelli, uno dei maggiori interpreti della fotografia italiana del Novecento.

Nella suggestiva cornice della sala del Capitano della Rocca, all’interno del complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como, sono esposte 81 fotografie appartenenti al Comune.

Mario Giacomelli Dalla Serie “Io non ho mani che mi accarezzino il volto”, 1961-1963 Stampa su carta alla gelatina ai Sali d’argento Dalla Raccolta fotografica di Mario Giacomelli di proprietà del Comune di Lonato del Garda (inv. n. 4453) © Archivio Mario Giacomelli
Mario Giacomelli Dalla Serie “Io non ho mani che mi accarezzino il volto”, 1961-1963 Stampa su carta alla gelatina ai Sali d’argento Dalla Raccolta fotografica di Mario Giacomelli di proprietà del Comune di Lonato del Garda (inv. n. 4453) © Archivio Mario Giacomelli

Le 101 fotografie di Giacomelli donate a Lonato del Garda

Nel 1985 Mario Giacomelli, al termine di una mostra ospitata nel Palazzo Municipale di Lonato del Garda, donò alla comunità tutte le fotografie che lui stesso selezionò per quella rassegna.

Per valorizzare questo importante patrimonio artistico e diffonderlo, l’amministrazione di Lonato del Garda (sotto il coordinamento dell’assessorato alla Cultura guidato da Mariangela Musci) ha costituito un gruppo di lavoro e, coinvolgendo la Fondazione Ugo Da Como, ha organizzato la mostra Mario Giacomelli, una retrospettiva. La Raccolta di Lonato del Garda.

Una mostra per ammirare il lavoro del grande fotografo che, come precisa la direttrice dell’archivio Mario Giacomelli, Katiuscia Biondi “ha creato un nuovo e straordinario linguaggio fotografico, fatto di un bianco e nero altamente contrastato, sorprendentemente forte per un’epoca in cui la fotografia si esprimeva in educati toni di grigio.

Un linguaggio così inedito da far nascere interrogativi tecnici ed esistenziali, e da essere – da principio – considerato ‘zeppo di errori’. Ma quegli errori ben presto apparvero alla critica come conturbanti rivelazioni di ‘pezzi di reale’ – un reale vero come mai prima, nonostante il Neorealismo di quegli anni”.

L’esposizione, curata da Filippo Maggia, si avvale anche della collaborazione dell’Archivio Mario Giacomelli.

Mario Giacomelli Natura morta con mele, 1956 Stampa su carta alla gelatina ai Sali d’argento Dalla Raccolta fotografica di Mario Giacomelli di proprietà del Comune di Lonato del Garda (inv. n. 101) © Archivio Mario Giacomelli
Mario Giacomelli Natura morta con mele, 1956 Stampa su carta alla gelatina ai Sali d’argento Dalla Raccolta fotografica di Mario Giacomelli di proprietà del Comune di Lonato del Garda (inv. n. 101) © Archivio Mario Giacomelli

Una mostra unica, con 81 fotografie da ammirare

La mostra presenta 81 fotografie delle 101 di proprietà del Comune di Lonato del Garda. Sono state scelte le più rappresentative fra le celebri serie che hanno reso famosa la produzione di Mario Giacomelli. Si potranno vedere, quindi, le foto scattate ai seminaristi o i paesaggi di Scanno immortalati da alta quota.

Come spiega Filippo Maggio: “di questa raccolta alcune opere fungono da esempi compiuti dello stile unico che contraddistingue ancora oggi la fotografia di Giacomelli.

Il taglio plastico e la composizione pittorica dell’immagine La fotomodella del 1955; il bianco e nero abbacinante, quasi fluorescente emanato dalla celebre fotografia del bambino di Scanno, frutto di un’attesa lunga e ragionata. I giovani seminaristi ripresi dall’alto che paiono sospesi nel vuoto, su di un pavimento di cui Giacomelli ha cancellato quasi ogni traccia scolpendo il nero dei soggetti sullo sfondo bianco.

Il volto di una donna anziana che affiora alla base di un’immagine dove danzano figure scure, realizzata con due negativi, una fotografia inventata per rappresentare ‘il volto della morte’; il bambino leggermente sfocato che guarda la macchina fotografica tenendo a fuoco la ragazzina dietro di lui, obbligando così lo spettatore a passare da un piano prospettico a un altro.

Un volto femminile celestiale, con ombre accennate di gabbiani che lo accompagnano in un volo poetico, onirico, dalla serie su Caroline Branson da Spoon River; le immagini contrastate e severe della serie Presa di coscienza sulla natura degli anni 1976-1984, rigorose metafore del rapporto puro e primitivo che Giacomelli auspica tra uomo e natura.

Rocca di Lonato del Garda © Mauro Pezzotta
Rocca di Lonato del Garda © Mauro Pezzotta

Una mostra per conoscere il territorio e Lonato del Garda

La mostra, concepita nell’anno in cui Bergamo e Brescia sono Capitale Italiana della Cultura, vuole a far conoscere al largo pubblico di turisti e appassionati d’arte e storia il patrimonio di Giacomelli.

L’esposizione, inoltre, è un modo per scoprire l’incantevole località di Lonato, una tra le più affascinanti dell’entroterra del Lago di Garda. Un luogo in cui scoprire il complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como, con la sua Rocca (Monumento Nazionale), la Casa Museo (con oltre 20 ambienti interamente arredati) e la biblioteca storica, una delle biblioteche private più importanti in Italia.

MARIO GIACOMELLI, UNA RETROSPETTIVA. LA RACCOLTA DI LONATO
DoveRocca visconteo veneta di Lonato del Garda, via Rocca 2, Lonato del Garda, Brescia
QuandoDal 7 luglio al 29 ottobre 2023
OrariTutti i giorni dalle 10 alle 17.
Ingresso5 euro per la sola mostra e la visita libera della Rocca (gratuito per i residenti nel Comune di Lonato del Garda)
10 euro per la visita dell’intero complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como (Rocca e Casa Museo di Ugo Da Como)
Infowww.fondazioneugodacomo.it
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