Solo per i tre giorni del festivalfilosofia, dal 13 al 15 settembre, rimarrà aperta la mostra Cantiere permanente. La messa in scena del sé. Dalle collezioni FMAV, curata da Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi.
L’esposizione è allestita nella Sala Grande di Palazzo Santa Margherita (Corso Canalgrande 103).
Tratta di un’attenta opera di valorizzazione delle raccolte di fotografia, grafica e disegno del Comune di Modena – Galleria Civica, e delle collezioni di fotografia e video di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, oggi gestite da Fondazione Modena Arti Visive.

La mostra raccoglie opere, tra fotografie, disegni, video, dalla prima metà del Novecento a oggi, di circa settanta autori.
Tra questi: Eugène Atget, Richard Avedon, Gabriele Basilico, Jonny Briggs, Roberto Cuoghi, Lucio Fontana.
E poi: Samuel Fosso, Mimmo Jodice, Vettor Pisani, Enrico Prampolini, Thomas Ruff, Milica Tomic, Edward Weston.

Cantiere permanente: focus sulla persona
L’edizione 2019 del festivalfilosofia offre l’occasione per articolare un’esposizione attorno al tema Persona.
In quest’ottica la mostra raccoglie una selezione di fotografie, video e opere su carta che riecheggiano alcuni dei numerosi spunti di riflessione.
La soggettività e la messa in scena del sé, che transita dal ritratto del volto alla maschera, passando per il linguaggio del corpo; il rapporto tra il singolo e la massa; la ricerca dell’identità e il confronto con la coesistenza nell’individuo di personalità doppie o multiple; la relazione con l’altro da sé come fonte di conoscenza.
Tanto l’immagine video-fotografica che il disegno sono strumento talvolta di avvicinamento a una chiara definizione del reale, in altri casi di allontanamento da esso per esplorarne le contraddizioni.

Come sottolineano i curatori: “Nella figura stessa dell’artista, che da secoli viene identificata con il mito moderno del genio individuale, si tende oggi a vedere con più attenzione l’influenza dei processi collettivi e delle relazioni interpersonali, grazie agli studi delle scienze sociali e delle neuroscienze.
Questo aspetto non manca di trovare un riflesso nelle opere in mostra e nella voluta incompiutezza dell’allestimento. Le collezioni come “opera aperta”, dunque: un “cantiere permanente” in cui le collezioni dovranno perennemente essere reinventate mediante format da sperimentare, moltiplicandone i significati e rinnovandone il valore”.

Cantiere permanente. La messa in scena del sé. Dalle collezioni FMAV
Palazzo Santa Margherita, Sala Grande (Corso Canalgrande 103, Modena)
Da venerdì 13 a domenica 15 settembre 2019
Ingresso libero.