Cultura di polvere: cosa succede se Joan Fontcuberta dialoga col passato?

-

spot_img

La mostra Joan Fontcuberta. Cultura di polvere inaugura la stagione espositiva al Museo Fortuny di Venezia.

In mostra, fino al 10 marzo, 12 light box realizzate da Joan Fontcuberta. Un lavoro che nasce dal dialogo dell’artista catalano con le straordinarie collezioni storiche dell’ICCD di Roma, Istituto nato a fine Ottocento come Gabinetto Fotografico per documentare il patrimonio culturale con fini di tutela e catalogazione.

Joan Fontcuberta. Cultura di polvere - Trauma #3191, light box 100x150 cm, stampa INK JET su pellicola Backlight montata su plexiglass 3mm in scatola di legno nero (profilo 3 x 7 cm), 2022 - © ICCD Roma
Joan Fontcuberta. Cultura di polvere – Trauma #3191, light box 100×150 cm, stampa INK JET su pellicola Backlight montata su plexiglass 3mm in scatola di legno nero (profilo 3 x 7 cm), 2022 – © ICCD Roma

Cultura alla polvere, un progetto unico

Il progetto rientra nell’ambito del programma ICCD Artisti in residenza a cura di Francesca Fabiani. Fontcuberta ha scelto di operare su alcune lastre fotografiche deteriorate provenienti dal Fondo Chigi che sono state il punto di partenza per una serie di sperimentazioni visive e linguistiche.

Rampollo di una delle casate nobiliari più ricche e potenti della storia, il principe Francesco Chigi Albani della Rovere (1881-1953), naturalista e fotografo amatoriale, nel corso delle sue sperimentazioni approda spesso a soluzioni sorprendenti che ben dialogano con l’intelligenza provocatoria e ironica di Fontcuberta.

Un incontro di personalità che, dalla polvere d’archivio – evocata dal titolo che rimanda alla celebre opera Élevage de poussière di Marcel Duchamp e Man Ray (1920) -, ha prodotto nuove opere in una prospettiva contemporanea.

Attraverso un procedimento di tipo surrealista che consiste nel prelievo/appropriazione di elementi già dati – in questo caso un frammento della lastra – Fontcuberta ha compiuto il suo atto creativo, restituendo immagini quasi astratte eppure reali; paesaggi poco plausibili, assolutamente non manipolati, che appaiono nel display delle light box.

I materiali su cui ha lavorato l’artista, se da un lato perdono memoria, dall’altro acquisiscono nuova fisionomia attraverso i tanti segni che il passare del tempo vi ha lasciato. Tra questi ci sono graffi, lacune e, talvolta, batteri e funghi proliferati grazie all’ambiente chimicamente accogliente dell’emulsione di gelatina ai sali d’argento. Nuovi paesaggi che si sommano al soggetto originario della fotografia, visibile in controluce.

Joan Fontcuberta. Cultura di polvere - Trauma #3227, light box 100x150 cm, stampa INK JET su pellicola Backlight montata su plexiglass 3mm in scatola di legno nero (profilo 3 x 7 cm), 2022 - © ICCD Roma
Joan Fontcuberta. Cultura di polvere – Trauma #3227, light box 100×150 cm, stampa INK JET su pellicola Backlight montata su plexiglass 3mm in scatola di legno nero (profilo 3 x 7 cm), 2022 – © ICCD Roma

Joan Fontcuberta e il legame con Palazzo Fortuny di Venezia

L’esposizione è stata presentata a Roma e ora viene riproposta a Venezia, a Palazzo Fortuny. La mostra rievoca non solo la comune nazionalità tra l’artista e il “padrone di casa” ma, soprattutto, il profondo legame di questo luogo con la fotografia. Vanno ricordate, infatti, anche le sperimentazioni di Mariano Fortuny y Madrazo al suo ricchissimo archivio qui custodito, poi centro d’avanguardia della fotografia negli anni Settanta e Ottanta.

Tra le manifestazioni fotografiche più importanti legate al Museo Fortuny si ricorda Venezia ’79 la fotografia. Un evento, questo, tra i più grandi mai realizzati in Italia e nato dalla collaborazione tra l’International Center of Photography di New York, Unesco e il Comune di Venezia. Un evento mediatico senza eguali, unico in Europa per genere e dimensioni, che ha proposto 25 mostre in città, oltre a seminari, conferenze, laboratori e workshop.

Un appuntamento epocale a cui, a soli 24 anni, ha preso parte anche Joan Fontcuberta. Il fotografo catalano è stato uno tra i protagonisti di rilievo della mostra Fotografia europea contemporanea ai Magazzini del Sale. Un’esposizione curata da Sue Davis, Jean-Claude Lemagny, Alan Porter e Daniela Palazzoli.

Oggi l’esposizione al Museo Fortuny riporta così l’eco di un sentimento che si aggiunge al lavoro dell’artista come uno strato di storia e di memoria.

Joan Fontcuberta. Cultura di polvere
DoveMuseo Fortuny, S. Marco 3958, Venezia
QuandoDal 24 gennaio al 10 marzo 2024
OrariDalle 10 alle 17
Ingresso
Infofortuny.visitmuve.it
Frank Gozzi
Frank Gozzihttps://www.themammothreflex.com
Frank Gozzi, Reggio Emilia. Mail: f.gozzi@themammothreflex.com

Fotografia Europea 2024

spot_img

Ultimi articoli

Mostre ed eventi: tutta la bellezza di Fotografia Europea 2024

È ormai tutto pronto per la nuova edizione di Fotografia Europea 2024 a Reggio Emilia. Il festival fotografico, ormai...

Cosa vedere alla Biennale della Fotografia Femminile di Mantova?

Giunta alla terza edizione, la Biennale della Fotografia Femminile di Mantova per il 2024 si trasformerà per un mese...

Eve Arnold, 170 fotografie da vedere a Forlì

Le sale del Museo Civico San Domenico di Forlì si aprono a una leggenda della fotografia del XX secolo:...

You might also like
- potrebbero interessarti -