Perchè dovete andare a vedere Riaperture festival senza pensarci troppo

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Ogni volta è un’emozione. Un posto dove fotografie e luoghi si rincorrono e concorrono a ricreare un’unica bellezza. Fa questo effetto qui Riaperture Festival, l’evento più atteso che si svolge ogni anno a Ferrara. Un appuntamento dedicato a chi ama la fotografia e i posti belli, antichi, abbandonati e recuperati.

Quest’anno è stata dura perché a causa del Covid-19 il festival è stato rimandato e poi spostato ancora. Ma alla fine i due week end di mostre ed eventi (dal 25, 26 e 27 settembre e del 2, 3 e 4 ottobre) sono stati confermati e adesso avete ancora un fine settimana per mettervi in viaggio verso Ferrara e visitare, passo dopo passo, tutte le tappe del festival.

Dobbiamo pensare tre motivi per cui dovete andare a vedere Riaperture festival senza pensarci tanto? Ok, ve ne diamo giusto tre.

Perche dovete andare vedere Riaperture festival senza pensarci tanto
© Francesco Gozzi

1.La bellezza della mostre

La fotografia è sempre al centro di questo festival e quest’anno ci sono ben 19 mostre da ammirare in 6 differenti location. 19 autori italiani e stranieri (o collettive) da scoprire con progetti magnifici. Qualche esempio? Fausto Podavini, con il premiato progetto MiRelLa, Ai Weiwei, Rena Effendi, Gregg Segal, Francesca Leonardi, Liza Ambrossio, Federica Sasso, Karymava Hulnaza, Gabriele Cecconi.

A cui si aggiungono Yannick Fornacciari, Paola Rossi, Marta Viola, Danilo Torre, Marco Marucci, Emile Ducke, Aleksey Kondratyev e Michele Lapini e i vincitori del World Water Day Photo Contest 2020.

Perche dovete andare vedere Riaperture festival senza pensarci tanto
© Francesco Gozzi

2.Location stupende, aperte solo in questa occasione

Ogni anno a Riaperture ci sono nuovi posti da scoprire, luoghi solitamente chiusi al pubblico e che solo in questa occasione riaprono per mostrarsi in tutta la loro bellezza. Un’occasione unica per ammirare non solo le esposizioni e conoscere nuovi autori, ma anche per andare alla ricerca di posti che per sono stati chiusi per tanto tempo.

Luoghi magnetici, capaci di aprire il cuore, e in cui le fotografie sono state collacate magistralmente, in modo da creare – in base alla tematica del progetto – un luogo incantato o più spartano, a tratti mistico o irreale.

Qualche esempio? Uno dei luoghi più belli di certo la Chiesa di San Paolo, in cui – tra statue ed altari – hanno trovato spazio le fotografie di Gregg Segal, Federica Sasso e Aleksey Kondratyev. Segue, poi, l’ex Chiesa di San Giuliano a Largo Castello dove si possono ammirare, in una location spartana ed affascinante, le fotografie di Rena Effendi sulla Transilvania e Diagnosis di Emile Ducke.

Tornano quest’anno la Caserma e la Cavallerizza ‘Pozzuolo del Friuli’ a due passi dal centro città. Qui, tra le mura rovinate, si possono ammirare i lavori di Fausto Podavini, di Ai Weiwei, Liza Ambrossio, Yannick Fornacciari, Paola Rossi e Michele Lapini. A cui si aggiungono le foto del Worl Water Day Photo Contest 2020 e di Marco Marucci.

Nelle stanze di Palazzo Zanardi, invece, tra piani bassi, salendo al primo e secondo piano della struttura antica e camminando su pavimenti di legno scricchiolanti, si arriva a vedere le fotografie di Marta Viola, Danilo Torre, Karymava Hulnaz e Francesca Leonardi.

Cosa manca? La sede base, Grisù Factory, dove si svolgono anche gli eventi principali. Qui anche la mostra di Gabriele Cecconi.

Insomma, l’emozione a Riaperture non manca mai.

Inoltre, per il week end del 3 e 4 ottobre tutte le sedi si potranno visitare anche singolarmente. Chi vuole, dunque, visitare la mostra e tutta la bellissima Chiesa di San Paolo, per esempio, può farlo con soli 3 euro. Un’opportunità da cogliere al volo.

Perche dovete andare vedere Riaperture festival senza pensarci tanto
© Francesco Gozzi

3.Riaperture festival è un luogo d’incontro per chi ama la fotografia (e non solo)

Il bello di aver partecipato a tante edizioni di Riaperture festival è quello di vivere la fotografia e notare il continuo entusiasmo di tutte le persone che si trovano ad esplorare le mostre nei luoghi più particolari della città di Ferrara. Ed ascoltare i loro racconti.

Ad acquistare il biglietto non sono, infatti, solo grandi appassionati di fotografia (e d’arte) che amano condividere la loro visione. Ma anche persone del luogo che non vedono l’ora di rivedere posti chiusi da tanti anni, riaperti e mostrati in una veste nuova e con un nuovo significato grazie alle fotografie. Posti che hanno la loro storia (e più storie) che vengono condivise nell’attesa dell’ingresso, per esempio.

E poi incontri e workhop che nei week end dell’evento permettono a tutti di conoscere meglio un progetto, di convididere tecniche e teorie con i fotografi che l’hanno realizzato.

Insomma, un festival da non perdere per chi ama non solo vedere, ma anche vivere la fotografia.

Silvia Parmeggiani
Silvia Parmeggiani
Giornalista freelance, scrive di attualità, cultura e viaggi per diverse riviste, cartacee e online. Inoltre, si occupa di comunicazione e crea contenuti per aziende, soprattutto per il web. Copy e social media manager freelance, è appassionata d'arte, fotografia e new media; inoltre, dal 2013 è co-fondatrice, redattore e responsabile dei social del webmagazine di fotografia “The Mammoth's Reflex”.

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